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Mestre Mestre Centro / Via Monte San Michele

Tra i tossici "orfani" dell'eroina: "Non troviamo più nulla a Mestre. Torneranno i magrebini"

Almeno 3 i giovani preoccupati nel giro di mezz'ora in zona stazione: "Non è possibile, solo polizia". Roberto invece sa dove trovarla: "Attento agli albanesi, nessuno li ha toccati"

"Io ho 30 per la bianca, mi dai una mano?". Nei momenti di difficoltà si cerca la solidarietà tra tossici, che spesso però non arriva: "Io a quelli lì gli corro in c..., non ci guadagnerei nulla con quello che pago e quello che mi danno. Loro sono in difficoltà lo vedi anche tu...". A parlare è Roberto (nome di fantasia). Non vuole farsi riprendere e chiede subito: "Sei uno in borghese vero?". Tempo pochi minuti e si avvicinano i "veri" uomini in divisa, davanti alla stazione ferroviaria: "Documenti, prego". Sono agenti della polfer e militari di Strade Sicure. Una delle tante pattuglie che controllano palmo a palmo, 24 ore su 24, la situazione tra via Piave, via Trento e via Monte San Michele a Mestre dopo la "grande retata" di martedì. "E' più dura ora - racconta Roberto, "storico" tossicodipendente mestrino - se sei del posto sai a chi appoggiarti. Se vieni da fuori, come tutti loro, allora non sai più dove sbattere la testa. A loro bastava trovare qualche nero ed era fatta". 

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Tossici "orfani" di via Monte San Michele

Le facce di chi percorre a passo svelto il marciapiede sono stralunate e preoccupate: "Trovato?", chiede Roberto. "No", risponde l'altro. "Lo vedi? Lui viene da Caorle, è un'ora e mezza che gira. Non c'è più nulla. Questa settimana andrà così", sottolinea il "residente". Del resto Mestre era diventato il supermarket della droga e il pericolo ora è che qualche nuova grossa organizzazione, italiana o straniera, possa concentrare l'attenzione su una piazza troppo grande per lasciare indifferenti: "Gli spacciatori magrebini se la ridevano - continua Roberto - dovevi vederli martedì. E poi ti dico, i pusher albanesi? Perché nessuno gli ha fatto nulla? Attento a quelli". Ora nessuno sa come andrà a finire: ci sono tanti pretendenti, ma sarà il mercato (si spera senza violenza) a decidere chi tornerà ad avere il monopolio dell'eroina e della cocaina in città. Perchè i ben informati sono convinti: oramai la clientela arriva qua, la domanda è qua. I tentativi di rimettere in sesto la macchina di soldi ci saranno, magari spostando le piazze di spaccio a Marghera.

Le nuove possibili piazze di spaccio

Tra chi cerca droga c'è chi ha rinverdito i numeri dei pusher in voga prima dell'eroina gialla, chi invece prevede che il gruppo dei nigeriani del parco Bissuola possa aver mantenuto i contatti con "Ken", il capo dello spaccio di via Monte San Michele, chi si muoverà verso Marghera, affidandosi ai cunicoli in zona cavalcavia. Lì già ci si buca, il mercato è fluido: "Vai a Padova in treno altrimenti, lì la trovi ed è comodo - continua Roberto - in questi giorni chi viene da fuori nemmeno sa di martedì. Si trova la polizia davanti e si allontana". 

"Ci sono i magrebini che se la ridevano"

Come accade a una coppia di tossici che si ferma all'altezza del semaforo della stazione, sul versante hotel Bologna, e fa ampi cenni a Roberto: "Sono andato e ho trovato la camionetta della polizia - dichiara un giovane bianco pallido con i capelli lunghi quasi fino alle spalle - Cos'è successo?". Il suo amico gli fa capire che non è più aria. Vicino c'è un ragazzo di colore, il più preoccupato di tutti: "Andiamo, riproviamo. Non può essere", spiega. Uno arriva da Jesolo, l'altro da fuori provincia. "Mi hanno appena controllato, andate via - intima Roberto - se posso vi dò una mano dopo". Non è vero, i suoi contatti Roberto se li tiene ben stretti. La solidarietà non esiste in questo mondo, è tutto calcolato al centesimo: "Perché anche in questo, come in tutto, devi essere bravo - spiega bevendo dall'immancabile lattina di birra - te lo dico io. Qui non trovi più nulla per una settimana. Ci sono i pusher magrebini che girano e stanno cercando di capire come evolverà, ma la roba io la trovo lo stesso. Anche ora. Essere del posto servirà, no? E ora ce l'hai una moneta per me?".

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