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"L'avete portato via, ora sono c... vostri", offese alla polizia: tre minorenni nei guai

Sequestrati dalla Digos anche coltelli e machete, oltre che un tirapugni. Diversi i post spuntati sui social network dopo l'operazione del Gamm contro la baby gang di Mestre

"Avete portato non uno ma ben due di noi via. Bravi ora sono c... vostri”. Evidentemente tre minorenni mestrini finiti nei guai per le offese rivolte alla polizia postate sui social network non avevano ben presente che Facebook è sì una piazza virtuale, ma i reati no. Sono reali. Per questo sono stati denunciati per oltraggio e violenza o minaccia a un Corpo politico amministrativo o giudiziario dalla Digos di Venezia, dopo che sulle loro bacheche erano spuntati commenti poco diplomatici soprattutto nei confronti del Gamm, Gruppo Anticrimine Mestre e Marghera, che ad inizio mese, aveva sottoposto a misura cautelare tre minorenni indiziati di aver commesso due rapine (violente peraltro) tra Mestre e Favaro Veneto.

Oltre a ciò erano scattate una serie di perquisizioni che avevano portato al sequestro di una pistola giocattolo, priva di tappo rosso. Un'operazione che deve aver colto nel segno, vista la reazione che gli amici del trio hanno avuto su Facebook: "Non sanno cosa succederà", si leggeva. Oppure: “ACAB 1312”; “Avete fatto la più grossa cazzata portarmi via la persona più importante della mia vita. Preparatevi all’inferno brutti figli di...”; e ancora: “Il gamm si crede chissà chi ma mai una volta ci hanno beccati. Mai. Sono riusciti a risolvere qualcosa e quando non sanno fare un c.... che c...  fanno? Mandano dentro un innocente. Bravi ve la siete cercata. Ora sono cazzi vostri, poliziotti di m...”. L'ultimo messaggio annuncia la "sfida": “Vogliono le maniere forti. Gli farò vedere chi siamo”. E poi foto in cui i giovanissimi si vantavano delle armi in loro possesso, un machete e un tirapugni in metallo.

Gli agenti della Digos non ci hanno messo molto a dare un nome e cognome a tre autori delle offese, due dei quali sono stati denunciati anche per detenzione abusiva di armi. Le prime segnalazioni sono scattate dai membri del comitato Sos Mestre, che hanno collaborato con le forze dell'ordine. Al termine delle rispettive perquisizioni domiciliari a carico dei sospetti, scattate martedì mattina, a casa di un 17enne di origini romene sono stati sequestrati un machete con lama di 40 centimetri, un coltello da sub con lama di 15 centimetri e un tirapugni in metallo. Il compare finito nei guai  per lo stesso motivo è invece un 16enne sempre di origini romene.  I due si ritraevano su Facebook con le armi. Per esempio il coltello e il tirapugni sono spuntati in una immagine scattata "dopo un after". In un commento di un amico, poi, si scrive: "Ma lui vince tutto con il machete". Anche da lì gli uomini della Digos hanno iniziato a indagare. Il terzo ragazzino, infine, è di origini armene e ha quindici anni. Per lui la segnalazione al magistrato solo per le offese "digitali". Il trio fino ad ora era incensurato.  
 

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