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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Mestre Bissuola / Viale Amerigo Vespucci, 13

L'indagata si difende: "Non c'entro nulla con l'omicidio Pamio, vergogna"

La vicina di casa della 87enne uccisa il 20 dicembre scorso in viale Vespucci a Mestre, su cui si concentrano le indagini degli inquirenti, si professa innocente: "Non ho mai litigato con lei"

Professa la sua innocenza la vicina di casa di Lida Taffi Pamio. Di fronte alle domande dei cronisti che le suonano il campanello al palazzo di viale Vespucci 13 è comprensibilmente di poche parole. Ribadisce di non avere mai litigato con la 87enne assassinata il 20 dicembre scorso con dieci coltellate nel suo appartamento. Ribadisce che lei col delitto non c'entra. Non ha fatto nulla. Gli inquirenti la pensano diversamente: secondo l'accusa, infatti, nel pomeriggio di quel maledetto giovedì la donna, che lavora in un ospedale veneziano, avrebbe iniziato un litigio sul pianerottolo con la vittima perché le sue piante non venivano curate a dovere.


Le foglie cadevano e non venivano raccolte. Poi l'alterco sarebbe continuato nell'appartamento, dove sarebbe scattato il raptus. Dapprima Lida Pamio sarebbe stata colpita con alcuni pugni, poi le sarebbe stato inserito dello scottex in bocca. Dopodiché l'indagata avrebbe preso il cavo di un decoder per stringerglielo attorno al collo e poi avrebbe trafitto la vittima con una decina di coltellate, usando quattro coltelli da cucina.

"E' una vergogna", dichiara la vicina di casa. L'avvocato difensore sottolinea come la sua assistita, di corporatura minuta, non avrebbe potuto perpetrare un delitto così efferato. Ora l'attesa è tutta per gli esiti degli accertamenti tecnici non ripetibili ordinati dagli inquirenti sulle pantofole dell'indagata e su alcuni indumenti. Gli esami di laboratorio serviranno a stabilire se ci siano tracce di sangue della vittima.

L'OMICIDIO PAMIO

INDAGATA LA VICINA DI CASA "Il raptus per il pianerottolo sporco"

MASSACRATA Quattro coltelli, volto martoriato, scottex in bocca

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