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Villa Salus verso la sanità ordinaria. Cgil: «Riavviare dove ci sono le condizioni»

Dal 4 maggio applicazione della circolare regionale. Reparti isolati dei pazienti Covid, ritorno delle prestazioni ambulatoriali. Giovedì tavolo fra Ulss3, categorie della sanità e sindacati

Villa Salus si prepara, dal 4 maggio, a ripristinare l'attività sanitaria ordinaria, insieme ad altri ospedali. È previsto anche con l'arrivo di nuovi medici. A dare indicazioni su questo percorso, in tutto il Veneto, l'ordinanza presentata oggi, mercoledì 29 aprile, dall'assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin. Prosegue anche l'assistenza ai pazienti Covid nel reparto dedicato del Salus, con ingresso riservato e del tutto isolato dal resto del complesso. Nessun caso di contagio è stato registrato tra il personale. 

Prestazioni

L'ospedale è già stato più volte sanificato e gli spostamenti al suo interno avvengono su percorsi separati. Il reparto dedicato ai pazienti Covid resterà operativo sul suo piano dedicato, finché ve ne sarà necessità, e continuerà ad avere accesso assolutamente riservato, per garantire l'isolamento rispetto a tutte le altre attività sanitarie. La direzione sottolinea che dall'attivazione del Covid hospital, che ha portato alla gestione di decine di pazienti, con alcuni decessi, «nessun operatore ha manifestato problemi di salute». Nei prossimi giorni saranno definiti criteri per l'erogazione delle prestazioni ambulatoriali e il recupero di quelle prenotate e poi rinviate a causa dell'emergenza.

Reparti e accessi diversificati

La circolare regionale ha previsto misure di prevenzione e protezione a tutela delle persone che si recano nelle strutture sanitarie, per esigenze di salute, di lavoro o di carattere sociale. È prevista una formazione di tutto il personale ma anche indicazioni per quanti accedono ai presidi ospedalieri o ai distretti: utenti, visitatori, fornitori, volontari. Gli accessi sono per lo più su prenotazione, sia per prestazioni sanitarie che amministrative. Pazienti asintomatici e quelli con sintomi da Covid-19, devono avere accesso ai servizi e ai reparti attraverso percorsi diversificati. «Questo è già un punto critico - scrive Daniele Giordano di Fp Cgil - perché molti presidi ospedalieri e distrettuali hanno una situazione che non permetterà di dividere gli accessi». 

Ritorno alle prestazioni

Non è chiaro, dice il sindacalista, se si pensa di spostare qualcosa a Noale, per alleggerire Mirano, se Dolo rimane ospedale Covid. «A Dolo ci sono ancora 80 pazienti positivi, dei quali 9 in Terapia intensiva». Rimane quindi il problema di garantire agli oltre 100 mila cittadini della Riviera del Brenta l’accesso alle prestazioni sanitarie. «E c'è anche il rischio di una maggior pressione sulle risorse umane che dovrebbero far fronte a questa riapertura. Porteremo ancora una volta all'attenzione la necessità di un piano assunzioni». Tavolo fra categorie, parti sociali e Ulss3, giovedì 30 aprile, anticipa Giordano. «Chiederemo di aprire i servizi solo dove vengono assicurate le condizioni per farlo», come la disponibilità di dispositivi. «Vigileremo affinché questa fase venga gestita garantendo ai cittadini il diritto alla Sanità nel pieno rispetto della sicurezza di chi lavora».

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