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Giovedì, 28 Marzo 2024
Mestre

Eroina, Pd: «Urgente investire nei servizi sociali»

L'appello del Partito Democratico di Venezia all'indomani di una nuova morte per sospetta overdose: «Intervenire subito potenziando i servizi preventivi»

«Durante l’ultimo bilancio avevamo proposto di aumentare il fondo previsto per gli operatori di strada, emendamento che dopo un dibattito di oltre un’ora è stato bocciato dalla maggioranza con la giustificazione che quello che si sta facendo è già sufficiente. Ma è evidente che non è così». Sono le dure parole del Gruppo Consiliare Partito Democratico di Venezia, a poche ore dall'ennesima morte per sospetta overdose a Mestre. Un uomo di 47 anni, D.B., di Roncade, domenica sera è stato trovato senza vita lungo la strada, in corrispondenza di una siepe, nei pressi di via Piave con una siringa vicino a lui.

I dati sui sequestri di eroina

E' l'ultimo di una lunga scia di decessi che si registrano negli ultimi tre anni e che hanno fatto di Venezia e, in particolare, di Mestre, la capitale delle overdose fatali causate dall'eroina. Dal 2017 ad oggi si sono susseguiti anche i blitz delle forze dell'ordine e gli interventi dell'amministrazione comunale, ma il fenomeno, anche a giudicare dai dati relativi ai sequestri di droga, non sembra rallentare. Secondo i dati pubblicati dal Ministero la scorsa estate, nel 2019 a Venezia è stato sequestrato un chilo di eroina ogni 36mila abitanti: dato di gran lunga più alto d’Italia (a Bologna 1 chilo ogni 42mila abitanti, a Milano ogni 85mila, a Roma ogni 50mila, a Torino ogni 158mila, a Napoli ogni 132mila e a Genova ogni 52mila).

«Necessario un intervento dal punto di vista sociale»

«Questo evidenzia uno straordinario lavoro da parte delle forze dell’ordine ma contemporaneamente la necessità di un’azione diversificata - sostiene il gruppo consiliare -. In questi anni il centrodestra ha affrontano il problema solo dal lato della repressione, ma è evidente che c’è bisogno di molto di più: è necessario con assoluta urgenza investire nei servizi sociali e sanitari. Serve anche un lavoro collettivo che coinvolga più soggetti: dalle istituzioni, alla scuola, alle parrocchie, alle diverse comunità, alle associazioni, ai commercianti, agli urbanisti. Solo poche settimane fa abbiamo chiesto la convocazione di una commissione comunale che affrontasse la situazione delle aree più delicate analizzando il fenomeno in un senso più ampio: Quali sono le condizioni cha fanno sì che a Venezia spetti questo triste primato?».

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