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Intitolato a don Franco De Pieri il ponte ciclopedonale di via Colombo a Mestre

La cerimonia sabato con il fratello Paolo, don Natalino Bonazza che ha impartito la benedizione, gli assessori Boraso e Mar e il presidente della Municipalità Raffaele Pasqualetto

Da sabato ufficialmente ha un nome, molto significativo per Mestre, il ponte ciclopedonale parallelo a via Colombo che collega riviera Vincenzo Maria Coronelli con riviera Marco Polo: il manufatto è stato inaugurato a luglio scorso e quindi intitolato a don Franco De Pieri. Sabato alla presenza del fratello Paolo e di tante persone, don Natalino Bonazza ha impartito la benedizione durante la cerimonia. Nutrita anche la rappresentanza dell’Amministrazione comunale, con gli assessori alla Toponomastica, Paola Mar, e alla Viabilità, Renato Boraso, e dal presidente della Municipalità di Mestre Carpenedo, Raffaele Pasqualetto.

«Quella di intitolare il ponte a don De Pieri – hanno spiegato Boraso e Pasqualetto – è stata una scelta felice e doverosa, una proposta partita dal Centro don Milani e dagli “Amici sportivi del Bar Centrale” di Favaro che ha trovato subito un sostegno deciso e unanime per quanto questo sacerdote ha fatto, per oltre quarant’anni, per la nostra comunità». «Anche io – ha sottolineato l’assessore Mar – ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Don De Pieri, e mi è sembrata molto felice la scelta di intitolargli un ponte, un qualcosa che unisce due parti diverse. Un po’ come nel suo carattere, da un lato ruvido, e dall’altro pieno di grande umanità, come rivelavano il suo sorriso e i suoi occhi, che sapevano guardare ‘oltre’, capendo anche chi magari aveva bisogno di aiuto, ma non aveva il coraggio di dirlo».

Don De Pieri (1938-2015), originario di San Donà, venne ordinato sacerdote nel 1963 approdando a Mestre, nella parrocchia del Duomo, agli inizi degli anni Settanta e diventando presto un punto di riferimento per l'intera comunità cittadina: un prete che ha impegnato tutta la sua esistenza per gli ultimi e per le persone in difficoltà. È stato tra l'altro fondatore del Centro Don Milani, di cooperative sociali e artefice del recupero e avvio del Forte Rossarol, quale vero e proprio modello di sostegno e integrazione delle persone in difficoltà, nonché vicepresidente della Fondazione mondiale delle comunità terapeutiche.

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