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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Bimbo morì dopo il parto all'Angelo, indagini sul primario del reparto

Assolti due ostetriche e un medico dall'accusa di omicidio colposo. Atti di nuovo in Procura per vederci chiaro sul responsabile di Ostetricia

Ginecologo e ostetriche assolti perché "il fatto non costituisce più reato". Questo ha dichiarato il giudice monocratico del Tribunale di Mestre nel leggere la sentenza del processo che vedeva imputati tre sanitari dell'ospedale Dell'Angelo, accusati di omicidio colposo.

Come dichiarano i quotidiani locali, infatti, a contribuire alla decisione del giudice una recente modifica legislativa in fatto di colpa medica: si viene condannati solo in caso venga ravvisata una colpa grave. La morte del piccolo Mohamed di quattro anni fa a due settimane dal parto, quindi, rimane senza colpevoli. Il magistrato avrebbe ora inviato gli atti alla Procura per svolgere accertamenti sulla condotta del primario del reparto di Ostetricia dell'ospedale. Per stabilire, se ci sono state, a chi addossare le colpe della tragedia.

LA RELAZIONE DEI MEDICI LEGALI

LA TRAGEDIA - La mamma del piccolo, ad aprile 2009, arriva in ospedale nell'imminenza del parto. All'inizio, secondo la perizia dei medici legali su cui si imperniava l'accusa, lo staff medico avrebbe tentato la via del parto naturale. Una decisione corretta, secondo la relazione, perché subire un secondo cesareo dopo una prima gravidanza avrebbe esposto la donna a possibili complicanze. Ma la situazione era complessa e doveva essere monitorata sempre. Perché il rischio che l'utero si rompesse era alto. Evento che poi si verificò. La donna venne operata d'urgenza e il piccolo nacque. Ma era rimasto senza ossigeno per mezz'ora. Nonostante le terapie intensive e tutto l'impegno di medici e infermieri di Mestre e di Padova (dove venne trasferito in un secondo momento) Mohammed morì quindici giorni più tardi.

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