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Mestre

I dipendenti ferroviari contro gli appalti, la protesta in stazione

I sindacati hanno convocato un'assemblea-presidio a Mestre per denunciare la situazione a loro dire insostenibile in cui si trova il settore

Le sigle sindacali dei trasporti hanno organizzato - unitariamente- un'assemblea-presidio (con conferenza stampa) per “un confronto tra lavoratrici e lavoratori sulla grave e insostenibile situazione degli appalti ferroviari”. L'appuntamento è alla stazione di Mestre il 4 giugno dalle 11 alle 14. I sindacati, come riportano in una nota stampa, denunciano la “pesante penalizzazione” che a loro dire subirebbero utenti e lavoratori a seguito del “continuo protrarsi delle gare d'appalto nelle quali prevale il minor costo economico e non la qualità del servizio”.

LE PROTESTE DEI PENDOLARI: NO ALL'ORARIO CADENZATO

LE DENUNCE – Secondo i sindacati, infatti, si tratterebbe di “gare che portano a pesanti riorganizzazioni aziendali, con consistenti riduzioni del numero dei lavoratori”. Ma c'è di più: secondo le sigle uno degli aspetti peggiori è il trattamento che i vincitori riservano ai lavoratori. “È ormai consuetudine – continua la nota di protesta - che le imprese vincitrici degli appalti impongano unilateralmente condizioni di lavoro inaccettabili come il de-mansionamento del personale, turni di lavoro assurdi, condizioni di lavoro assolutamente precarie, stipendi in continuo ritardo, evasione dei contributi previdenziali previsti dal contratto (e dalla legge)”. Pertanto secondo i sindacati si tratta di “una situazione inaccettabile nei confronti dei lavoratori che chiedono certezze su contratti e su occupazione e nei confronti degli utenti-cittadini costretti a subire un servizio sempre più fatiscente”.

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SILENZIO ASSORDANTE – Per i rappresentanti dei lavoratori, insomma, quella dei trasporti sarebbe “una vergogna per un Paese civile che dovrebbe avere a cuore l'ambiente treno e l'ambiente stazione, anche a fronte delle importanti dichiarazioni di intenti sbandierati dalle società Trenitalia e della Regione Veneto”. Proprio la regione, secondo le sigle sindacali, è una delle “colpevoli”: “In tutta questa partita – continua infatti la nota - gioca un ruolo importante il pesante taglio del Veneto nei confronti del trasporto pubblico locale”. Su questo fronte è “inaccettabile” - secondo la Filt Cgil - il silenzio di questo ente pubblico che è importante erogatore di servizi. "Giusto preoccuparsi dei pesanti ritardi e della sopperssione dei treni - dice il sindacato - ma è altrettanto grave mantenere una situazione di precarietà come quella che si presenta ogni giorno sempre più umiliante per utenti e lavoratori". "Nel merito di questa situazione - insiste la Filt - le nostre denunce, nel corso di questi anni, sono state frequenti e circostanziate, tanto da aver avuto rilevanza nazionale. La risposta abbiamo ottenuto è stata solo un assordante silenzio. In mancanza di risposte il settore si mobiliterà a difesa delle proprie condizioni di lavoro e dei propri diritti. Come organizzazione sindacale riteniamo che questa vertenza debba rientrare a pieno titolo nell'ambito complessivo della partita su Trasporto Pubblico Locale e Trasporto Passeggeri”.

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