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Mestre Bissuola / Parco Alfredo Albanese

La piscina della discordia: dentro le donne, fuori Forza Nuova protesta

Slogan e inno nazionale per gli attivisti di estrema destra al parco Bissola domenica mattina contro l'iniziativa di integrazione del Comune

Erano una sessantina domenica mattina le donne che si sono presentate alla piscina del parco della Bissuola per la seconda "nuotata collettiva" per favorire l'integrazione all'interno del tessuto sociale mestrino. Donne di ogni età e soprattutto di ogni religione o etnia. Musulmane ma anche cattoliche, giovani come un po' più in là con l'età. Se all'interno della struttura quindi ci si dava da fare tra bracciate e vasche, l'attenzione si è subito spostata all'esterno.

Vicino alla piscina, infatti, le forze dell'ordine hanno presidiato l'edificio in vista dell'arrivo, alle 9, della contestazione degli attivisti di Forza Nuova, i quali avevano annunciato di voler far sentire la propria voce dopo quella che ritengono una operazione che non porterebbe a integrazione, bensì a una "islamizzazione" della società. Per questo la quarantina di manifestanti ha più volte cantato l'inno di Mameli e urlato slogan "in difesa dell'orgoglio nazionale". Il drappello di simpatizzanti dell'estrema destra sarebbe rimasto comunque nell'area del parcheggio. Le forze dell'ordine presenti non hanno infatti permesso loro di avvicinarsi oltre alla piscina, tenendoli ad una cinquantina di metri di distanza dall'entrata e impedendo che facessero irruzione all'interno della struttura. I manifestanti, provenienti dall'intero territorio regionale, ma in prevalenza da Treviso e Verona, si erano infatti recati sul posto, caschi in mano, pronti ad entrare.

All'uscita delle donne dalle due orette di nuotata, ad accoglierle c'erano ancora loro, con striscioni e grida: "Piscina libera", "Noi in piscina e voi tornate alla Medina". Gli scontri si sono limitati all'insulto verbale e alla fine i militanti hanno lasciato il campo di battaglia, promettendo però di tornare. Intanto la Digos starebbe valutando se vi siano gli estremi per una denuncia per manifestazione non autorizzata.

L'assessore comunale Tiziana Agostini ha nuovamente spiegato le ragioni dell'iniziativa di apertura alle sole donne: integrazione e confronto, oltre a far sentire a proprio agio donne che hanno riserbo a mostrarsi ad un pubblico maschile, specialmente se hanno subito mutilazioni fisiche.

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