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Mestre San Giuliano

Un accordo per l'ampliamento di San Giuliano e la valorizzazione dei canali di Mestre

Lo hanno firmato il Comune di Venezia e il provveditorato: in programma 6 progetti tra cui il tratto Montiron-Burano, la bonifica di Campalto, la riqualificazione del Salso e dell'Osellino

Sei progetti riguardanti i canali e le vie d'acqua tra Mestre e Venezia sono l'oggetto di un importante accordo stipulato tra il Comune e il provveditorato alle opere pubbliche del Triveneto. Sono interventi di ripristino ambientale, recupero, manutenzione ed escavo di canali, tutte opere pensate per rendere la città più vivibile e restituire spazi verdi alla cittadinanza.

Ampliamento del parco San Giuliano

Uno dei progetti più ambiziosi è la bonifica della vasta area verde ad est del parco San Giuliano, al di là del canale Osellino, nella zona di Campalto: l'intervento, secondo il sindaco Luigi Brugnaro, «permetterà di consegnare alla città un’area completamente disinquinata», con la possibilità poi di estendere verso est l'area verde di San Giuliano così come era stato previsto nel progetto originale. «Dopo 17 anni di attesa - riepiloga l'assessore Simone Venturini - iniziamo a dare concretezza al raddoppio del parco».

Canali tra Mestre e Venezia

Un altro progetto - che dovrebbe essere il primo a partire - si sviluppa in località Montiron (se ne è già parlato varie volte, l'ultima in fase di definizione del Pums) e permetterà un collegamento diretto e veloce tra la terraferma, nei pressi dell'aeroporto, e le isole di Burano e della laguna nord: un sistema per accorciare decisamente il tragitto attuale di chi si sposta tra Burano e l'aeroporto.

Altri interventi riguarderanno il tratto del Marzenego-Osellino, a Mestre, per «ridare dignità - dice il sindaco - a un canale, ormai interrato, che dal centro di Mestre porta direttamente in laguna e che, se reso nuovamente navigabile consentirà un’ulteriore via d’accesso alla terraferma sfruttando l’acqua».

Stesso concetto vale per il Canale Salso: per il sindaco, diventerà «un affascinante boulevard acqueo che risplenderà tra pontili nuovi e ristrutturati e che sarà interamente illuminato». Il Salso inoltre passa per Forte Marghera, che sarà oggetto di un altro degli interventi previsti dall'accordo, ovvero la pulizia di tutte le rive e le sponde.

Infine, sarà dedicata attenzione allo specchio d’acqua davanti a San Giobbe a Cannaregio, con la creazione di un luogo per l'approdo delle barche di coloro che arrivano dalle isole della laguna nord e che, attraverso il nuovo ponte Solesin, potranno giungere velocemente alla stazione dei treni.

I progetti dell'accordo tra Comune e provveditorato

Manutenzione e scavi

Il provveditore Cinzia Zincone si è detta «molto contenta» di questo accordo perché permette di attivare «interventi importanti per il territorio»; inoltre, «a breve partiranno i cantieri, fattore fondamentale per la ripresa economica e sociale». Sarà il provveditorato, «nel limite della copertura economica disponibile», a finanziare e occuparsi della realizzazione di tutti gli interventi, lasciando al Comune soltanto la progettazione e la gara di appalto per i lavori sul canal Salso e Forte Marghera. L'assessore Francesca Zaccariotto ha aggiunto che «questi sei importantissimi interventi andranno a dare un definitivo impulso alla manutenzione straordinaria dei canali e a delle aree che da decenni non erano più stati oggetto di lavori». «In questi anni - ha concluso il sindaco - abbiamo voluto dare un segnale facendo ripartire quel progetto di escavo dei rii all’interno della città antica che da tempo era stato abbandonato, così da garantirne la navigabilità. Ora era fondamentale assicurare lo stesso percorso ad altre fondamentali vie di comunicazione».

Anche per Gianfranco Bettin, consigliere di Venezia Verde Progressista, è «un’ottima notizia» che il Comune abbia siglato questo accordo, anche se ci si è arrivati solo al sesto anno di amministrazione Brugnaro. «Lo sviluppo del parco è una necessità strategica della città - dice Bettin - Non è tuttavia il caso di insinuare che, dall’inaugurazione nel 2004 ad oggi, non si sia fatto alcunché. Oltre a valorizzare l’attuale perimetro, infatti, proprio nelle aree dove il parco potrebbe svilupparsi ulteriormente è stato condotto, grazie all’allora Magistrato alle Acque (oggi, appunto, Provveditorato), un lungo e difficile lavoro di pulizia e messa in sicurezza».

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