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"Mia figlia molestata sotto casa da pusher, vorrei camminasse libera"

Il post di un padre di famiglia del centro di Mestre intervenuto per allontanare i malintenzionati: "Ma se non ci fossi stato io?"

Sicurezza e degrado. Sono questi i due termini che sempre più spesso fanno capolino nei discorsi di chi risiede in alcune zone del centro mestrino. Pusher e sbandati, soprattutto. Oltre agli ormai "famosi" barbanera poi allontanati. Tra la sparatoria in parco di Villa Querini di qualche giorno fa a due passi dall'ex Umberto I e il tentativo di "risorgimento condiviso" in via Piave, si inserisce l'intervento di un padre di famiglia.

ASSEDIO DEI TOSSICI A VILLA QUERINI; "GENTE PERSA"

Domenica pomeriggio ha voluto testimoniare su Facebook tutta la sua frustrazione per ciò che spesso è costretto a sopportare. "Perché mia figlia di 14 anni ieri (sabato, ndr) mentre era sotto casa a Mestre (per la quale pago e pagherò sempre più tasse) è stata importunata anzi molestata da due marocchini, di una decina che erano in zona, spacciatori conclamati?". Non è dato sapere l'entità dell'aggressione, fatto sta che il tutto si è concluso per l'intervento in prima persona del padre.

SPARATORIA TRA PUSHER NEL PARCO DI VILLA QUERINI

"Sono corso in strada e se ne sono andati ma se non c'ero io?". L'interlocutore virtuale del post è il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni: "Come mi piacerebbe che mia figlia, mia moglie e io si potesse girare tranquilli dove pago le tasse!". Sono bastate queste poche righe per raccogliere tra le risposte altre testimonianze di chi vive nel centro mestrino. "Abito tra via Cappuccina e corso del Popolo, incrocio via Aleardi... Hanno tentato di entrare a casa del mio vicino tre volte in un mese".

Qualcuno risponde affermando che serve farsi giustizia da sé, altri, come lo stesso padre di famiglia intervenuto per tutelare la figlia afferma che "dai carabinieri ci sono andato di persona. Nel giro di sei mesi circa hanno arrestato in flagranza di reato 16 spacciatori (tutto documentato dalla stampa locale) che poi un po' alla volta sono tornati in strada. Venerdì scorso grande festa perché uno di loro era appena stato rimesso in libertà. Le forze dell'ordine fanno quello che possono, ciò che manca è una giustizia efficiente e un filtro mirato su chi entra in Italia".

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