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Da picchiatori a rapinatori: terza aggressione dei ragazzini terribili

La tentata rapina nel primo pomeriggio di mercoledì in via Cappuccina a Mestre. La vittima è stata scaraventata a terra da tre giovanissimi

Da picchiatori a rapinatori il salto può essere molto breve. Continua ad allungarsi la lista di aggressioni e di violenze che con cadenza ormai quasi quotidiana si registrano nel centro di Mestre ad opera di gruppi di ragazzini che pare abbiano completamente perso il senso della misura. Non è possibile per ora stabilire se la terza aggressione in meno di una settimana subita da un cittadino di origini bengalesi mercoledì in via Cappuccina sia riconducibile allo stesso gruppo, ma la testimonianza dello sventurato parlerebbe anche stavolta di giovani di circa quindici anni. Come le altre volte.

Come venerdì sera in piazza Ferretto all'altezza del Caffé Commercio, o come nella tarda serata di lunedì mentre un giovane bangladese stava camminando all'altezza dell'Hotel Vivit. Il copione era sempre lo stesso: aggressione alle spalle, dopodiché calci e pugni. Da parte di diversi giovani fuggiti a gambe levate per nulla preoccupati di entrare in azione davanti ai passanti.

Stavolta dai colpi proibiti si è passati alla tentata rapina: a un certo punto, verso le 13.30 di mercoledì, un cittadino di nazionalità bengalese sui 40 anni viene avvicinato da tre giovani malintenzionati. Viene spinto a terra e colpito. Dopodiché i delinquenti hanno cercato di impossessarsi del suo portafoglio, ingaggiando una colluttazione con la vittima. Ma quest'ultima è riuscita comunque a resistere all'assalto, "salvando" i soldi che aveva con sé. Il trio, dunque, vista la malparata, ha deciso di darsela a gambe prima dell'intervento delle forze dell'ordine. Dividendosi su un bus in direzione Venezia e su un altro mezzo Actv che sopraggiungeva nel senso di marcia opposto.

La vittima della tentata rapina ha quindi chiesto aiuto alla polizia, intervenuta sul posto con una Volante. Il cerchio, però, attorno a questi gruppi di ragazzini violenti che all'improvviso si trasformano in delinquenti, si sta stringendo sempre più. Ormai è solo questione di tempo prima che scattino nuove denunce (dopo quelle che colpirono una baby gang attiva soprattutto a Marghera). In almeno una delle ultime tre aggressioni è stata segnalata la parte attiva anche di una ragazzina. Gruppi di origini e nazionalità diverse, che però si coalizzano contro chi in quel momento è più debole: la comunità bengalese in questo senso purtroppo è finita numerose volte nel mirino nella terraferma veneziana.

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