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Un reportage fotografico nei luoghi dell'eroina di Mestre

Lo ha realizzato Denis Magro, trevigiano di 31 anni, spinto dai fatti di cronaca relativi soprattutto alla cosiddetta eroina gialla

Denis Magro si è aggirato per diversi mesi tra i luoghi dell'eroina di Mestre, dove i tossicodipendenti vanno a procurarsi la droga e dove la consumano, perlopiù nell'area della stazione ferroviaria e dintorni. È entrato in contatto con alcuni di loro, superando in parte le diffidenze e immortalando situazioni quotidiane legate alla dipendenza da eroina: l'acquisto, il consumo, il tempo trascorso in angoli degradati della città. «Molti ragazzi sono morti di overdose negli ultimi mesi e io ho voluto conoscere da vicino questa realtà», ha detto Magro. Uno di loro ha perso la vita proprio in questi giorni, un trentenne trevigiano che probabilmente ha comprato l'eroina a Mestre.

Mestre e l'eroina (foto Denis Magro)

Le foto sono state fatte tra Mestre e Marghera. Ci sono stabili in rovina, il sottopasso della stazione e alcune aree verdi abbandonate, ad esempio nella zona di via Bottenigo, con baracche adibite a ricoveri e anche, in certi casi, ad abitazioni di fortuna per gli spacciatori. A preoccupare ancora di più è la famigerata eroina gialla, che ha causato almeno una ventina di decessi. Sia tra gli adulti che tra gli adolescenti. «Quando ho sentito delle morti di ragazzini di 15 anni ho sentito il dovere di far qualcosa tramite la mia arte - spiega Magro - Quindi mi sono mobilitato cercando persone, studiando il caso di Mestre, riuscendo pian piano ad intrufolarmi tra i tossicodipendenti per documentare la situazione. Ho avuto modo di conoscerne alcuni e sentire anche le loro storie, che ho ascoltato e custodito».

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