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Mestre Chirignago / Via Rio Cimetto

Rio Cimetto: si teme la costruzione di una strada. Un'associazione prova a incontrare il Comune

Alcuni consiglieri di minoranza depositano un'interrogazione dopo i picchetti apparsi in zona. Temono venga realizzata la viabilità che alcuni comitati nel 2019 avevano fermato. Mestre Mia vorrebbe una discussione pubblica

Hanno fotografato i picchetti comparsi su una delle anse del rio Cimetto a Mestre chiedendosi se siano in corso i lavori per la viabilità Brendole-Castellana, sulla base di un vecchio progetto che, con una petizione di 2019, associazioni e cittadini avevano chiesto di accantonare perché "invasivo" rispetto alla fragilità del contesto. Quando nel 2014 il piano che lì prevedeva un albergo è decaduto, in tanti hanno pensato che la nuova strada potesse essere realizzata sulla viabilità provvisoria ora esistente (a ridosso della tangenziale), per evitare lavori e stress ulteriori all'ambiente. 

Per il gruppo consiliare "Tutta la città insieme!", i consiglieri di Municipalità di Chirignago Zelarino e Mestre Carpenedo, Renzo Rivis e Michele Boato, e i consiglieri comunali Gianfranco Bettin (Verde e Progressista) ed Emanuela Zanatta (Partito Democratico), anche l'amministrizione sembrava d'accordo con quanto dichiarato (con mozione di giunta) nella delibera di Consiglio comunale (62 del 22 luglio del 2020) che aveva raccomandato di verificare, in fase esecutiva, "un tracciato viario il più possibile compatibile con l’area e i meandri del rio Cimetto". Ma dopo aver visto quel principio di cantiere, i consiglieri hanno depositato un'interrogazione per chiedere all'assessore alla Mobilità Renato Boraso, all'assessore all'Urbanistica Massimiliano De Martin e al sindaco Luigi Brugnaro se ci siano altri progetti in corso. Ne hanno parlato venerdì il consigliere comunale Giovanni Andrea Martini, ("Tutta la città insieme!") e i consiglieri Rivis e Boato. Alla videoconferenza anche Andrea Sperandio dell'associazione Mestre Mia. Il Comune ha anche licenziato la variante per l'avvio del parco, che secondo i consiglieri comunali e di municipalità, «contiene gravi limiti, e in particolare non risolve il problema della salvaguardia degli antichi meandri del rio Cimetto: infatti il tracciato viario Brendole-Castellana descritto dal progetto definitivo, per la cui realizzazione il Comune è diventato stazione appaltante unica, andrebbe a compromettere quella zona umida che rappresenta un prezioso paesaggio a ridosso del centro di Mestre».

«Nel settembre del 2020 è stata aperta al traffico la viabilità provvisoria Brendole-Castellana - ha spiegato Rivis - che risulta realizzata sul sedime precedentemente a uso esclusivo di Cav (Concessionaria autostrade) e ai mezzi di soccorso, e che fa intravedere quale potrebbe essere la versione definitiva di questa bretella viaria. Se per questa viabilità ora c'è un altro programma, di cui non risulta comunicazione pubblica, ciò rappresenta un fatto grave - dicono - perché va contro alle indicazioni e ai mandati espressi dal Consiglio comunale». Per avere informazioni e chiarimenti, oltre all'interrogazione, sono state presentate interpellanze nelle Municipalità. Nei documenti si è chiesto di sapere chi abbia effettuato la picchettazione e sulla  base di quali disposizioni, quale sia lo stato di avanzamento della progettazione esecutiva dell’opera viaria, e se sia stata fatta una comparazione tra i costi per la realizzazione di questa bretella viaria nelle due versioni: “di progetto” e “alternativa”. «Perché non chiedere un tavolo di confronto con assessori, consiglieri, tecnici e associazioni cittadine all'amministrazione, in merito alla questione? Non credo un confronto pubblico ci verrà negato - ha commentato Sperandio -. Potremmo chiederlo a nome dell'associazione, che ha a cuore l'area del parco e del rio Cimetto». Tutti si sono detti d'accordo.

A distanza, il consigliere Bettin è intervenuto sul rio Cimetto (area fluviale) e il Montiron (area lagunare). «Sono ambienti preziosi e in pericolo - ha affermato -.  Con due interventi la giunta comunale corre il rischio di riprendere l’attacco che per decenni ha tentato di omologare, stravolgendolo con interramenti e infrastrutturazioni pesanti (cemento e asfalto), l’ecosistema lagunare, da un lato, e la natura di città fluviale di Mestre dall’altro. In rio Cimetto si colpirebbe un ambiente raro, con i meandri del rio e la vegetazione intorno che potrebbero rappresentare il miglior ingresso al nascente parco fluviale del Marzenego, contribuendo a restituire a Mestre la sua antica natura di città d’acqua e che invece è minacciato dall'ipotesi di una bretella che anziché sorgere su quella attuale provvisoria, potrebbe ricadere sull’area dei meandri. Si tornerebbe così sui passi devastanti che lungo il ‘900 hanno appunto colpito i due ecosistemi. Dopo aver sottoscritto specifiche interrogazioni al sindaco e alle municipalità competenti e le petizioni online, porteremo la questione sia nel parlamento italiano che in quello europeo, grazie ai Verdi europei e alle altre forze ambientaliste a riprova dell’importanza di questi ambienti e delle necessità della loro tutela a ogni livello».

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