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La moschea di via Fogazzaro verso la chiusura, i bengalesi: "Pregheremo nei parchi"

Primo venerdì dopo l'arresto di un presunto terrorista kosovaro che qualche volta veniva a pregare nella struttura mestrina: "Non possiamo chiedere i documenti". Controlli dei vigili

E' venerdì. Giorno di preghiera per i musulmani. Il primo dopo gli arresti dei 4 presunti terroristi kosovari che progettavano (e soprattutto si addestravano) per un possibile attentato a Rialto. Per questo motivo nella sede della moschea di via Fogazzaro a Mestre, dove Fisnik Bekaj, 25enne, era stato visto pregare in alcune occasioni, l'atmosfera era diversa dal solito. La stragrande maggioranza dei fedeli è di origini bengalesi, ma a volte fa capolino qualche est europeo. 

Come venerdì mattina, quando un kosovaro di 20 anni alla fine avrebbe deciso di allontanarsi di fronte alle domande dei giornalisti. "Noi non li abbiamo mai visti", ha dichiarato il nuovo imam del centro culturale Anwar Hadamalikan, a Mestre da qualche mese. In verità qualche volta Bekaj avrebbe fatto capolino in via Fogazzaro. "Siamo preoccupati - spiega Kamrul Syed, portavoce della comunità bengalese - perché sono ragazzi giovani. Si formano su Internet, non ne abbiamo il controllo. Questo vale per tutti, bengalesi o italiani che sia. Noi non possiamo certo chiedere la carta d'identità a ogni persona che entra. Non succede a messa, non succede qui". 

L'atmosfera si è ulteriormente surriscaldata venerdì mattina per un sopralluogo della polizia municipale: proprio il 31 marzo, infatti, scade l'ordinanza con cui il Comune concedeva 3 mesi di tempo per ripristinare a uso commerciale lo spazio. Gli agenti sono giunti di venerdì e dentro si pregava. Scontata la segnalazione agli uffici di Ca' Farsetti. Tempi tecnici e la decisione dell'amministrazione potrebbe essere di chiudere la struttura. Lo si saprà tra pochi giorni. 

"Se chiudono questo spazio - sottolinea Kamrul Syed - non ci resterà altro che andare a pregare nei parchi. All'aperto. Non possiamo fare altrimenti. Se ci toglieranno la libertà di credo, allora siamo pronti a manifestare. Lo faremo. Lunedì porteremo alcune carte per risolvere il problema dei bagni, che non sono a norma. Ma perché questi controlli non li hanno fatti 7 anni fa? Quando eravamo ancora in affitto e avremmo potuto rivalerci sul proprietario? Andremo a pregare nell'area verde di via Sernaglia".

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