Spaccio e degrado in via Piave: attività sospese 15 giorni per una sala slot e un bar
Da tempo i due esercizi, come tutti quelli dell’area circostante, erano sotto il controllo della polizia di Stato che ha portato alla luce come fossero ritrovo abituale di pregiudicati
Due esercizi pubblici sono stati sospesi mercoledì, in via Piave, a Mestre, con decreto della Questura notificato ai rispettivi titolari. Si tratta di una sala slot e di un bar che rimarranno a saracinesche abbassate per 15 giorni.
Luoghi di ritrovo
Da tempo i locali, come tutti quelli dell’area circostante, erano sotto la lente d’ingrandimento dei poliziotti che hanno evidenziato come fossero ritrovo abituale di pregiudicati: non solo persone note agli uffici investigativi nell’ambito delle attività di indagine sullo spaccio di sostanze stupefacenti, ma anche soggetti colpiti a vario titolo da numerosi e gravi precedenti penali e di polizia: si va dai reati contro il patrimonio, quali furti, rapine e ricettazione, ai reati contro la persona (lesioni, risse, e anche due casi di violenza sessuale), senza tralasciare delitti di falsificazione dei permessi di soggiorno, violazione delle norme in materia di stranieri, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Il coltello
In particolare, per la sala slot, oltre alle pericolose frequentazioni, si può ricordare l’intervento delle Volanti dello scorso maggio per il rinvenimento di un coltello occultato dietro a una macchinetta videogiochi. Il bar invece, secondo le indagini della polizia di Stato, ha continuato a rimanere punto di riferimento per l’aggregazione di persone, la maggior parte straniere, con pregiudizi di polizia e dedite ad attività illecite, nonostante i provvedimenti precedentemente adottati dal questore e nonostante le diverse gestioni.
I controlli
Questi esercizi, che insistono nella zona di via Piave, oggetto lo scorso luglio della famosa operazione di polizia giudiziaria da parte della Squadra Mobile, hanno determinato un senso diffuso di insicurezza nella cittadinanza, di degrado urbano e di criticità per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il questore ha per questo deciso per la sospenderne l'attività.