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Parco San Giuliano e riordino del polo nautico: l’inaugurazione a primavera, critiche dopo il sopralluogo

Tomaello e Zaccariotto: «Scommessa vinta. Sarà centro strategico per lo sport e la socialità di atleti e famiglie». Martini e Boato: «Bypassato il piano Di Mambro. Penalizzati valori ambientali e paesaggistici del contesto lagunare»

Un sopralluogo al polo nautico di San Giuliano la settimana scorsa in commissione consiliare, aveva permesso di vedere lo stato dell'arte dei lavori: la costruzione delle tese per il rimessaggio delle barche, le palestre, gli spazi per atleti e associazioni e un’ampia zona ristoro. È stata sistemata la parte scoperta con nuova pavimentazione e piantumazioni di decoro, oltre all’ingresso e alcune parti dell’edificio “ex dogana”. «Un importante intervento di riqualificazione dell’area affinché diventi centro strategico tra Mestre e Venezia per lo sport e la socialità di atleti e famiglie - commenta il vicesindaco Andrea Tomaello che ha postato le foto su Telegram - Un investimento di circa 8 milioni da parte del Comune».

«Il nuovo Polo nautico di Punta San Giuliano? Una scommessa vinta grazie all’impegno dell’amministrazione e al lavoro in sinergia con tutte le associazioni che sono state coinvolte - afferma l’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto, che nei giorni scorsi ha fatto visita al cantiere assieme al vicesindaco con delega allo Sport, Andrea Tomaello - un intervento che andrà a riqualificare uno spazio strategico tra la terraferma e la città d’acqua». 

«I nuovi spazi hanno una grande valenza dal punto di vista sportivo e nei prossimi anni il Polo nautico potrà puntare ad ospitare manifestazioni ed eventi di rilievo - il commento di Tomaello - Al termine dei lavori la struttura darà spazio a tanti ragazzi e famiglie per fare attività sportiva, ma anche per trascorrere del tempo insieme. Una nuova area di aggregazione, vicina al parco San Giuliano, in un waterfront lagunare che è sicuramente importante per la nostra città».

Polo nautico di San Giuliano: sarà pronto in un mese

«Solo andando di persona si capisce davvero l’impatto visivo di quelle che vengono definite le nuove “cavane” del polo nautico di San Giuliano. Il fronte laguna semplicemente non si vede più - afferma il consigliere comunale Giovanni Andrea Martini ("Tutta la Città Insieme!") - così, di fatto, la giunta ha stravolto l’idea progettuale di Di Mambro, contenuta nel Piano guida che nel 1996 è stato votato all’unanimità dal Consiglio comunale di allora. Il Piano prevedeva l’apertura dalla grande area centrale verso la laguna e l’affaccio su tutto il fronte acqueo con la collocazione di pochi limitati e bassi edifici affacciati lungo il perimetro verso il “seno della seppa”, per ospitare poche decine di imbarcazioni lagunari e collocarne altre di dimensioni e tipologie superiori, lungo il canale Brentella nell’area di Porto Marghera, a sud del cavalcavia di San Giuliano-Pili».

Sul tema il consigliere di municipalità di Mestre, Michele Boato (gruppo consiliare Per Mestre e Venezia ecologia e solidarietà) il 3 febbraio scorso aveva presentato un'interpellanza e successivamente un esposto in Procura. «Non erano previsti utilizzo e infrastrutturazione per grandi spettacoli e manifestazioni (con flussi dell’ordine di 100 mila persone) - si legge nell'atto, e in particolare riguardo al polo nautico -: cinque capannoni in sequenza alti oltre dieci metri più l’antistante rimessaggio e parcheggio di oltre 300 imbarcazioni affacciate sulla laguna a cui si aggiungono due  parcheggi. Il Piano guida per il Parco di San Giuliano è assolutamente vigente e in difformità a questo sono state eseguite opere per le “grandi manifestazioni” e per il “polo nautico”, in maniera penalizzante anche per la salvaguardia dei valori ambientali e paesaggistici del contesto lagunare».

«No a muri per limitare l’area concerti e no a nuovi hub turistici - conclude Martini - Non possiamo permettere anche questo scempio. Il parco va curato e lasciato libero. Non deve essere né chiuso per concerti, né in parte destinato a fare da interscambio di flussi turistici. Deve rimanere quello che è: uno dei più grandi parchi urbani d’Europa».

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