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Simionato: "Scavi in riviera XX Settembre? Prima c'è via Poerio"

Il vicesindaco si dice contriaro all'utilizzo dei cinque milioni del Piano Città per aprire la strada e fare spazio al Marzenego: "Altre priorità"

Niente scavo in riviera XX Settembre, meglio prima chiudere definitivamente tutti gli altri cantieri; questa, come riportato dal Gazzettino, è la posizione del vicesindaco Sandro Simionato, che dalle pagine del quotidiano locale non risparmia pesanti critiche all'organizzazione dei lavori in centro a Mestre così com'è stata pensata dal suo collega di Giunta, l'assessore ai Lavori pubblici Alessandro Maggioni.

SEMPRE LAVORI IN CORSO – Il “secondo” di Giorgio Orsoni ha infatti ribadito ancora una volta la sua ferma opposizione all'idea di scoperchiare la strada, parallela di via Carducci, per far riemergere dal terreno il Marzenego. Non è il momento, dice Simionato, ci sono cose più urgenti a cui pensare a neppure duecento metri di distanza: bisogna chiudere una volta per tutti i cantieri in via Poerio, la cui “data di scadenza” viene mensilmente spostata in avanti dall'amministrazione (a novembre si diceva “entro Natale”, ora è diventato “entro Pasqua”), ma c'è anche via Rosa, da mettere in sicurezza una volta per tutte, piazzale Donatori di Sangue, con le sue vele che dovevano da tempo essere spostate a San Giuliano, villa Erizzo, sede della nuova biblioteca ma ancora in divenire, e la stessa via Carducci, dove un massiccio intervento di riqualificazione sembra l'unica speranza contro la criminalità e il degrado imperanti.

SOLDI UTILI – Ad offrire il fianco alle critiche del vicesindaco sarebbe stata la decisione, ventilata da tempo nelle sale di Ca' Farsetti, di utilizzare i cinque milioni di euro in arrivo dal Piano Città per dare via ad un nuovo cantiere, in riviera XX settembre, appunto. Ma la decisione continua a sembrare assurda a Simionato, che chiede invece che quei fondi siano utilizzati per premere finalmente sull'acceleratore dei cantieri già aperti: i lavori e le deviazioni del traffico stanno infatti uccidendo le tante piccole attività commerciali del centro, oltre a fornire terreno fertile per sbandati e delinquenti. Il numero due di Ca' Farsetti è convinto che un riordino del quartiere riuscirebbe anche ad allontanare i malintenzionati, e a chi lo accusa di essere “senza palle” perché intimorito dalle critiche delle associazioni e dei comitati cittadini replica seccamente: “Se continuassimo dritti per la nostra strada, senza ragionare, saremmo piuttosto senza testa”.

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