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Sansovino, acquistata l'area. Bettin e Trabucco: «Il Comune tenga l'ex Officina Cellina»

Il complesso in stato di degrado con 89 appartamenti è andato alla Salicornia srl. L'Officina ex Enel ha valore storico e artistico. C'è diritto di prelazione per l'Amministrazione. Verde Progressista: «Il sindaco lo fatto valere»

«Il Comune eserciti in diritto di prelazione sull’ex Officina Cellina», così il gruppo Verde e progressista in Consiglio comunale. Il capogruppo Gianfranco Bettin e il consigliere Gianluca Trabucco hanno depositato un'interrogazione riguardo all'area abbandonata, che si trova in angolo tra viale San Marco e viale Sansovino a Mestre, storicamente di proprietà Enel, sollecitando l'amministrazione ad acquisire l'edificio principale sviluppato su tre livelli conosciuto appunto come “Ex Officina Cellina”, di rilevante valore storico e artistico. I consiglieri hanno accertato infatti che c'è un contratto, a condizione sospensiva, con il quale la società in fallimento Arehotel s.rl e la ditta Cds costruzioni srl hanno trasferito alla ditta Salicornia la proprietà dell'area in questione. Questo atto resta "sospeso" fino al 30 settembre, spiega carte alla mano il gruppo Verde Progressista, perché c'è il diritto di prelazione del Comune e perché manca l'ok della banca al finanziamento per quasi 8 milioni e mezzo di euro.

Il complesso, costituito da più corpi di fabbrica in stato di degrado, privi di allacciamenti all'energia elettrica, all'acqua e al gas, comprende l'ex Officina Cellina, un edificio secondario con area scoperta pertinenziale circa 5.000 metri quadri, comune a tutti gli immobili del complesso, e le 89 abitazioni al grezzo. Risulta tutto abbandonato a causa del fallimento dell'impresa Arehotel, e spesso occupato abusivamente, per lo stato di degrado, ma anche potenzialmente pericoloso perché mancano serramenti e balconi ai piani superiori, che sono aperti sul vuoto. Questo stato ha comportato, si legge nell'interrogazione, «l'abbassamento dei prezzi delle costruzioni che insistono nelle zone limitrofe, circostanza sfavorevole ai residenti della zona». Il rogito risale al 16 giugno scorso e il contratto di compravendita, sottoposto a condizione sospensiva, è stato trascritto il 21 giugno. 

L'ex Officina Cellina è uno stabile con valore storico e artistico, pertanto il contratto di compravendita è stato notificato alla Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali al fine di consentire l'esercizio del diritto di prelazione del Comune limitatamente alla parte vincolata, riconosciuto a favore dello Stato e ad altri enti territoriali interessati. «Si interroga il sindaco per sapere se intenda esercitare questo diritto sull'edificio - conclude l'interrogazione - per poi procedere a eseguire un immediato intervento di protezione e messa in sicurezza dell'immobile, e ad aprire insieme al Consiglio di Municipalità un percorso di coprogettazione partecipata per il recupero e il riutilizzo di un edificio che rappresenta la storia dei primi insediamenti industriali di Mestre sulle rive del Canal Salso».

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