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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Vivo segregata in casa", 15enne scappa da Mestre per raggiungere l'amico in Salento

L'adolescente ha conosciuto in chat un 27enne di Nardò e sabato l'ha chiamato: "Sono in stazione a Lecce". Il suo racconto ha indotto il magistrato ad affidarla a una casa famiglia

"Vivo quasi segregata in casa", per questo scappa da Mestre e raggiunge il Salento, dopo aver conosciuto in chat un giovane di Nardò. E' la storia di una 15enne originaria dello Sri Lanka che, in attesa che si faccia luce su quanto ha raccontato alle forze dell'ordine, è stata affidata a una casa famiglia in Puglia. Lontana dall'abitazione che condivide con il padre e il fratello, il quale materialmente aveva presentato denuncia di scomparsa al commissariato di via Ca' Rossa. 

La svolta nel primo pomeriggio di sabato scorso, quando si è presentato negli uffici del commissariato di Nardò un 27enne del posto. Era in compagnia di una 15enne e ha chiesto di parlare con un poliziotto. Il salentino ha raccontato di aver conosciuto l’adolescente in una chat line. Non ci è voluto molto affinché la ragazzina iniziasse a confidarsi, con la tipica genuinità di un'adolescente. A un certo punto scattano le confidenze: la madre separata era rimasta a vivere nel paese di origine, mentre lei insieme al padre e a un fratello più grande avevano raggiunto Mestre. Secondo il racconto della ragazza, la sua quotidianità sarebbe stata caratterizzata da privazioni di libertà al limite della segregazione, e minacce gravi da parte del padre. L’unico momento di libertà era la scuola, lontano dalla sua abitazioni. Parole su cui ora sono in corso accertamenti, perché le forze dell'ordine predicano cautela. 

La vicenda ha avuto origine non molti giorni prima: chattando con il giovane neretino, la 15enne aveva manifestato il proposito di scappare da casa per raggiungere il Salento, nonostante il ragazzo avesse tentato più volte di farla desistere. Ma il 27enne ha improvvisamente ricevuto una telefonata da parte della ragazza, che gli ha annunciato di trovarsi in stazione. A Lecce. L’ha accompagnata alla propria abitazione, dove si trovavano anche i genitori. Sono stati quest'ultimi a invitarlo a rivolgersi ai poliziotti. Gli agenti si sono messi in contatto con i colleghi veneziani, i quali avevano già diramato una denuncia di scomparsa. 

Dopodiché la ragazzina è stata ascoltata alla presenza di un assistente sociale del Comune di Nardò. Sarebbero emersi, secondo le forze dell'ordine, "un quadro di notevole disadattamento e la necessità di approfondire alcuni aspetti riferiti". Per questo motivo il pubblico ministero della Procura dei minirenni salentina ha disposto che l'adolescente venisse accompagnata e ospitata in una casa famiglia pugliese. In modo da eseguire gli opportuni accertamenti.

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