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Giovedì, 25 Aprile 2024
Mestre Chirignago / Via Calabria

Dipendenze, «Mancano psichiatra e tossicologo. SerD sotto organico»: la denuncia di Bettin

Il consigliere comunale: «Così si ostacola il lavoro di operatori e medici e si fiacca la motivazione di chi opera sul fronte della sicurezza»

«Lo conferma l'Ulss 3, al SerD di Mestre mancano uno psichiatra e un medico tossicologo». Il consigliere comunale Gianfranco Bettin (Lista Verde Progressista) torna a parlare del sotto organico al Servizio per le dipendenze e lo fa con dato nuovi. «Rispondendo con sollecitudine e chiarezza, il direttore generale dell’Ulss veneziana, Edgardo Contato, conferma il trasferimento dello psichiatra ma annuncia che sarà “compensato dallo spostamento di un medico del Dipartimento salute mentale al SerD”. Lo avevamo evidenziato in un’interrogazione alla giunta regionale del Veneto e in un’altra contemporanea al sindaco e alla giunta comunale di Venezia». Per Gianfranco Bettin e per la consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde) questo dato significa «essere al minimo storico nel momento di maggior emergenza per Mestre». 

«Il direttore - prosegue il consigliere comunale - conferma anche che rimane vacante l’altro posto da noi segnalato, quello di un medico specialista in tossicologia, figura chiave in un servizio contro le dipendenze patologiche. L’Ulss assicura che sta cercando una soluzione, ma anche da queste risposte emerge con chiarezza, purtroppo, la carenza di personale del servizio».

Una situazione su cui il capogruppo di Verde Progressista è intervenuto diverse volte, anche con un presidio di sensibilizzazione davanti alla sede del SerD. «È una situazione che contribuisce ad aggravare il quadro già drammatico della situazione mestrina e veneziana, il bacino d’utenza al cui centro si colloca il SerD in questione, con sede in via Calabria a Mestre, una sede peraltro inadeguata per l’ubicazione infelice e per la ristrettezza degli spazi disponibili - prosegue -. Nel momento più grave, per l’intreccio con le più complesse questioni della sicurezza e della qualità urbana, in un quadro che (per il numero di utenti, di morti da overdose e per l’impatto sulla città) è il più preoccupante da almeno trent’anni a questa parte - e ribadisce - Nei servizi più esposti, come il SerD, risorse e personale andrebbero almeno raddoppiati in una sede più idonea. La Regione sembra non rendersene conto. Il Comune tace e avalla questa politica miope e disarmante».

Gli effetti di questo quadro per Bettin sono due: «L'ostacolo al valoroso e apprezzabile lavoro di operatori e medici, di cui viene depotenziato l’effetto, e la demotivazione da parte di chi lavora sul fronte della sicurezza, poiché la debolezza degli strumenti di intervento sociosanitario impedisce quell’integrazione tra prevenzione-cura-gestione del disagio-repressione del narcotraffico che rappresenta la vera carta vincente». 

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