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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Mestre Mestre Centro / Corso del Popolo

Attacco ai "barbanera" di corso del Popolo, setacciata via Cà Marcello

Municipale e agenti del commissariato stamattina hanno controllato un'area verde occupata dai senzatetto lungo la ferrovia. Identificati in 10

Uno sgombero periodico, certo, già programmato, ma che arriva in giorni "caldi" (non solo dal punto di vista metereologico) sul fronte dei "barbanera", i finti mendicanti che sembrano aver colonizzato parte di corso del Popolo tra richieste di oboli e minacce a residenti e turisti.

BARBANERA, "SCACCO" A CORSO DEL POPOLO

Stamattina, sull'onda anche di articoli di giornale che hanno ripreso la denuncia dell'assessore del Comune Gianfranco Bettin, è scattata una operazione interforze di polizia e vigili urbani per sgomberare i ricoveri di fortuna che questa banda di senzatetto (diverse decine che girano per Mestre) si sono ricavati in via Ca' Marcello. La quarta "pulizia" di questo tipo in un anno. Gli agenti del commissariato e della Municopale hanno fatto irruzione nell'area di fronte alla sede dell'Aci, proprio a lato della ferrovia. Lì si trova un piccolo parcheggio e poco più in là un'area verde. I senzatetto, tramite un buco nella recinzione, si erano impadroniti della zona piantando dieci tende.

Degrado in via Ca' Marcello, sgomberati i "barbanera"

Controlli a tappeto e identificazione dei presenti, dieci persone. Tre donne (i mariti erano chissà dove) e due uomini fermi con una roulotte e un veicolo a traino nel parcheggio. Più altri di certo non sorprese dall'arrivo delle forze dell'ordine e soprattutto tranquilli. Documenti in regola e tutti di nazionalità romena. Quindi comunitari. Sul posto gli operatori di Vesta che hanno raccolto materassi, sedie, bottiglie di birra, residui di cibo, vestiti e suppellettili di fortuna e hanno ripulito e disinfettato la zona. Poco più in là, un'area "toilette" a cielo aperto dove i senzatetto facevano tranquillamente i propri bisogni. Dal numero di tende piantate l'accampamento ospitava minimo una dozzina di persone. I materassi erano una quindicina.

Un ulteriore controllo in corso del Popolo ha permesso di identificare, in una delle prime laterali provenendo da Venezia, un individuo romeno a bordo di una macchina con targa francese. L'uomo era in possesso di una patente contraffatta che appariva come rilasciata dalle autorità greche e la vettura è quindi finita sotto sequestro.

I "barbanera" provengono per lo più da una zona ben precisa e circoscritta della Romania. I commercianti di corso del Popolo e via XX Settembre, disperati per la realtà in cui si trovano a operare ogni giorno, hanno inviato al Comune una petizione con centinaia di firme affermando come lavorare in una delle zone più trafficate di Mestre sia diventato quasi impossibile.

GIANFRANCO BETTIN: "CONDANNARLI PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE" - Sul tema torna a commentare anche l'assessore all'Ambiente del Comune Gianfranco Bettin: "Fronteggiare con efficacia il fenomeno dei cosiddetti barbanera è possibile ma richiede un salto di qualità negli interventi - afferma - La polizia municipale li multa di continuo, ma questi ovviamente non pagano. La direzione Ambiente con Veritas pulisce di continuo le aree che lordano, ma questi continuano a lordare, e se chiudiamo con recinzioni i luoghi che usano la notte si spostano in altri".

Il pericolo, secondo il rappresentante di Ca' Farsetti, è di cadere nella spirale dell'impotenza: "Il senso di impunità rende il gruppo sempre più aggressivo, platealmente “padrone” delle zone in cui si insedia giornalmente - dichiara Bettin - Serve dunque maggiore efficacia. Solo la sistematica applicazione del foglio di via potrebbe allontanarli, soprattutto se unito all’imputazione di associazione a delinquere. Sono un gruppo organizzato che agisce con precise gerarchie al proprio interno e le fa rispettare con la violenza".

VICESINDACO SIMIONATO: "DONNE E BIMBI RIDOTTI IN SCHIAVITU'" - La direttrice che seguono i "Barbanera", secondo il Comune, tocca anche Padova, Vicenza, Verona, Trento e Bolzano dando dimensione almeno triveneta al fenomeno. "In tal senso con un intervento finanziato dalla regione Veneto - commenta il vicesindaco Sandro Simionato - le unità di strada dei servizi del Comune agiranno sul campo e raccoglieranno elementi per capire se sussistono, e l’esperienza maturata sul campo in questi anni ci dice che è possibile, elementi di riduzione in schiavitù di donne e bambini. Nel frattempo abbiamo assoluto bisogno di segnali chiari e provvedimenti che allontanino dal nostro territorio almeno quei soggetti per i quali anche la Polizia Municipale ha raccolto moltissimi elementi di reato a carico. A questo proposito avanziamo una richiesta perché il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Provinciale affronti in tempi rapidi questa situazione. Venezia inoltre si farà promotrice di un coordinamento sull’accattonaggio tra i sindaci delle città capoluogo del Veneto allo scopo di giungere ad un confronto, non più rinviabile, con il governo nazionale dal momento che appaiono indispensabili accordi con i Paesi di provenienza al fine di contenere il fenomeno”.

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