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Sicurezza Mestre, arrivano i rinforzi Il questore: "Non sarà solo fumo..."

Otto pattuglie in più in città dal 3 novembre. Il prefetto Cuttaia: "Ma non servono risposte solo di polizia". Sanna: "Il problema sono le leggi"

Da inizio novembre ci saranno alcune pedine in più sullo scacchiere della legalità. Non un fatto secondario, visto che il questore Angelo Sanna al termine di una trasferta romana è riuscito a ottenere la possibilità di utilizzare otto pattuglie in più del reparto prevenzione crimine di Padova. Sono tutti uomini che si potranno coordinare giorno per giorno tra le strade di Mestre e Marghera, per tutto l'arco della giornata. "Così si potrà estendere il controllo del territorio - spiega il prefetto Domenico Cuttaia - ma di risultati ne portiamo già a casa molti. E' lievitato il numero di persone denunciate e arrestate, ciò deve essere un elemento di rassicurazione per l'opinione pubblica. Vuol dire che le forze dell'ordine rispondono in maniera adeguata".

Oltre che presenti, queste pattuglie supplementari di polizia saranno soprattutto "visibili", migliorando quindi il senso di sicurezza percepita. Naturalmente nel mirino finiscono sempre i luoghi più difficili della città: da via Piave a piazzale Donatori di Sangue, da Marghera al Terraglio. Droga, prostituzione, furti. Un ritornello che spesso si è sentito recitare in tempi recenti (ma anche in passato). "Serve dare un segnale oltre che ai cittadino, e non mi dimentico di quelli del Lido - dichiara il questore Sanna -, anche alla delinquenza. Potremo incidere di più, utilizzando pattuglie per servizi specifici. Questo non è solo fumo...".

Dopodiché, però, non ci sono solo manette e sequestri. Da lì in poi si apre un nuovo capitolo: direttissime, condanne e, infine, scarcerazioni: "E' chiaro che la situazione sta degenerando per la depenalizzazione di molti reati - sottolinea Sanna - Combattiamo sempre gli stessi problemi. Il punto cruciale è la legge che permette ai malintenzionati di continuare a delinquere. Io sono dell'opinione - continua - che forse è meglio abbassare in genere le pene facendole però scontare tutte. Naturalmente cercando di non gravare sul sovraffollamento carcerario".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il prefetto Cuttaia: "E' un errore caricare di tutte le responsabilità le forze dell'ordine - ha affermato - spesso alcuni fenomeni criminali hanno radici anche sociali, per esempio. Non ci deve essere solo una risposta in termini di polizia". Parole che forse si rivolgono alla politica, locale come nazionale. Anche se in laguna si sta vivendo una parentesi sui generis. Cortei contro degrado e proteste dei residenti, specie a Mestre, hanno già raggiunto sia le pagine dei quotidiani, sia le tv. "Risultati ne porteremo a casa. Queste pattuglie supplementari servono anche a dare fiducia alla gente, ma non credo ci sia un'emergenza. Faremo capire che noi ci siamo", conclude il questore. A pochi metri di distanza (ma non si erano messi d'accordo) identico concetto anche dal prefetto: "Per noi è fondamentale la collaborazione dei cittadini - ha concluso - solo così potremo intervenire tempestivamente in caso di problemi".

IL PREFETTO CUTTAIA SULLA SICUREZZA

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