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Mestre Sant'Elena / Viale Piave San Elena, 30

Sicurezza in via Piave, interviene il governo: "A Mestre organizzazioni legate alle mafie"

Tra Mestre e Marghera 132 gli arrestati da inizio anno per questioni inerenti la droga. Quasi 30 i chili di droga sequestrati. "E' in cantiere un Patto per Venezia per la sicurezza"

Quartiere Piave e sicurezza. Una questione che diventa anche tema di discussione da parte del governo, che assicura che gli sforzi saranno aumentati così come la collaborazione tra forze dell'ordine per raggiungere risultati. Secondo il sottosegretario al ministero dell'Interno, Domenico Manzione, che ha risposto a una interrogazione del parlamentare del Movimento Cinque Stelle, Emanuele Cozzolino, presentata in Commissione Affari costituzionali, da inizio anno fino al 31 agosto tra Mestre e Marghera sono stati svolti dalle forze dell'ordine 2.168 servizi, con l'impiego di 5.384 unità. Sono stati 125 i servizi coordinati con finalità antidroga che hanno consentito di identificare 872 persone e di arrestarne 121. Sono stati 155 i denunciati, cui si aggiunge il sequestro di 10 chili di stupefacente. Numeri cui si aggiungono i risultati raggiunti dalla polizia locale che, nello stesso periodo, ha sequestrato 18,5 chili di stupefacenti arrestando 11 spacciatori e denunciandone 17. Sono stati 44 gli assuntori segnalati alla Prefettura e 6 le patenti di guida ritirate perché al volante sotto l'effetto di stupefacenti.

Nodo quartiere Piave

Numeri cui si aggiungono i risultati raggiunti dalla polizia locale che, nello stesso periodo, ha sequestrato 18,5 chili di stupefacenti arrestando 11 spacciatori e denunciandone 17. Sono stati 44 gli assuntori segnalati alla Prefettura e 6 le patenti di guida ritirate perché al volante sotto l'effetto di stupefacenti. I numeri forniti dal ministero dell'Interno dimostrano come a Mestre e a Marghera la droga sia uno dei problemi principali sul fronte della microcriminalità. Ma è nella zona del quartiere Piave che i problemi si acuiscono: "C'è stato un notevole incremento della percezione di insicurezza nella popolazione residente - è stato sottolineato - Negli ultimi due mesi e mezzo sono stati registrati 9 decessi di presunti tossicodipendenti, la cui morte è verosimilmente riconducibile a overdosi da eroina. Le indagini a Mestre hanno consentito di individuare organizzazioni criminali particolarmente strutturate, alcune delle quali con connessioni con associazioni, anche mafiose, nazionali e internazionali. La situazione dell'ordine e la sicurezza pubblica - si conclude - viene constantemente esaminata dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. E' stato previsto un potenziamento dei servizi di prevenzione attraverso anche un Patto per Venezia, coordinato dalla Prefettura d'intesa con il Comune, per rafforzare e consolidare il rapporto di collaborazione tra i diversi attori istituzionali sul versante della sicurezza integrata".

Cozzolino: "Serve più polizia"

Parole che hanno indotto l'onorevole Cozzolino a chiedere che "alle parole seguano i fatti". "Il governo - ha sottolineato -, per bocca del sottosegretario Domenico Manzione, ha confermato la gravità della situazione nell’area del quartier Piave, non rilevando tuttavia uno scontro in atto tra diverse etnie di gruppi di spacciatori. Ciò che resta ferma tuttavia è la gravità della presenza, nell’area urbana veneziana, di un’area di spaccio consolidata, anche alla luce dei 9 decessi registrati per overdose da eroina. Ora serve una risposta risoluta e coordinata fatta di più polizia e più risorse per il territorio. Vigileremo perché quelle spese dagli organi parlamentari come la commissione sul degrado e dal governo non siano solo parole”. 

Il Pd: "La città è più sicura con Brugnaro?"

Sul tema entra nel dibattito anche il Partito Democratico di Venezia che, in una nota, ricorda l'episodio della notte tra martedì e mercoledì, quando un 23enne tunisino ha fatto esplodere un kebabaro come ripicca per un'estorsione non andata in porto: "Esprimiamo pieno sostegno e apprezzamento verso l'importante lavoro delle forze dell'ordine - si dichiara - serve rimettere al centro della discussione il tema della sicurezza. La domanda da porsi è: dopo due anni e mezzo di amministrazione Brugnaro questa città è più o meno sicura? Noi crediamo con amarezza che la risposta sia negativa e non ci stancheremo mai di dirlo. Quanto messo in campo rimane inadeguato. Il solo presidio armato serve ma non basta; chiediamo ancora una volta al sindaco di sbloccare i lavori della stazione, predisporre un serio piano del commercio e rimettere in campo i progetti di welfare azzerati".

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