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«Con la mascherina, ma non a bocca chiusa»: sit in degli studenti sotto il municipio

Giornata di protesta a livello nazionale. Un gruppo di studenti ha protestato a Mestre, focus la didattica a distanza e le affermazioni del ministro Azzolina sulle "bocciature a distanza"

Gli studenti questa mattina si sono mobilitati in tutto il territorio italiano per ribadire ancora una volta al Governo le problematiche e le necessità di scuola, università e lavoro. Anche a Mestre, attorno alle 10.30, si è tenuto un sit in sotto la sede della municipalità in via Palazzo. Diritto allo studio senza discriminazione e limitazione è stata la rivendicazione principale dei manifestanti, soprattutto in ottica didattica a distanza (DAD).

«La didattica a distanza è un fallimento, - spiega Tobia Navarro, responsabile provinciale del Fronte della Gioventù Comunista - milioni di studenti non hanno accesso alle video-lezioni, il diritto allo studio viene negato ai figli di lavoratori. Il ministro Azzolina invece sostiene che la DAD sia un successo e decide che sarà lecito bocciare. Noi non ci stiamo, scendiamo in piazza con la mascherina ma non a bocca chiusa. Siamo a maggio e il Governo dà indicazione di riaprire tutto, dai luoghi di lavoro alle chiese, mentre il quadro dell’istruzione pubblica rimane disastroso».

Il rapporto di Cittadinanzattiva rivela che uno studente su due non ha potuto seguire regolarmente le videolezioni, «ma nel frattempo, - aggiunge Navarro - Azzolina continua a ripetere che la DAD sia un successo arrivando perfino a sostenere che gli studenti con "carenze" vadano bocciati. Dalla chiusura delle scuole il ministero dell’Istruzione ha relegato le lezioni online alla buona volontà dei singoli docenti, senza fornire nessun supporto di tipo tecnico, né tanto meno didattico, alle scuole e alle famiglie. Milioni di studenti non hanno avuto materialmente la possibilità di seguire le videolezioni e di rimanere al passo con la scuola, tra mancanza di computer e connessione internet sufficienti. Qua in Veneto, per esempio, sono stati stanziati dei fondi per la banda larga, peccato che i lavori dovevano essere conclusi a dicembre di quest’anno, mentre finiranno nel 2023».

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