Sopralluogo a Forte Marghera: la commissione si svolge nel verde
Pochi giorni alla riapertura al pubblico. Finiti gli interventi di urbanizzazione, la politica affronta i punti caldi del progetto di restauro del bene monumentale mestrino: scale e ascensore alle casermette, e il parcheggio da 300 posti
La quarta commissione (congiunta alla seconda, sesta e settima) si è svolta all'aperto mercoledì mattina, 5 maggio, con il sopralluogo di assessori, consiglieri e tecnici del Comune a Forte Marghera. Le opere di urbanizzazione a giorni verranno completate (pavimentazioni, illuminazione, acquedotto, collegamenti fognari, rete antincendio, servizi, ponti per 5 milioni di euro); altri più puntuali su edifici e padiglioni (77 strutture in tutto) sono in fase di esecuzione. La presidente Deborah Onisto ha lanciato in diretta la perlustrazione, con lo streaming per il Comune. «Il Forte è soggetto a molti vincoli sia paesaggistici che culturali, anche sulle aree esterne - ha esordito l'assessore al Lavori Pubblici Francesca Zaccariotto - Il colloquio con la Soprintendenza è stato ed è costante». Sulla sicurezza l'assessore Silvana Tosi ha espresso qualche perplessità. «Occorre delimitare con indicazioni ben visibili i limiti della velocità, garantire al massimo i pedoni, i bambini e gli anziani, e assicurare un'area giochi per i piccoli - ha detto - Ricordo la necessità di garantire la tutela delle decine di gatti delle oasi feline del Forte e delle associazioni di volontariato che se ne prendono cura».
L'intervento di riqualificazione e restauro complessivo vale 18 milioni di euro di fondi del patto per Venezia ed è iniziato nel 2018-2019. Due i punti più controversi del progetto (nel mirino dei comitati cittadini che hanno manifestato il loro dissenso): l'ascensore e la scala esterni a una delle casermette, che serviranno a raggiungere e poter godere della veduta panoramica dalla terrazza da 600 metri quadri, che sarà restaurata sul tetto; e il parcheggio sul pratone, quello grande da 300 posti, che dopo l'aggiudicazione dovrebbe vedere la luce in autunno. Sono già stati fatti i lavori sui servizi igienici, le piste ciclopedonali, i ponti (che rientrano nelle opere di urbanizzazione per 5 milioni e 100 mila euro). C'è stata la riqualificazione della biblioteca, per altri 2 milioni, mentre ora si sta lavorando al rifacimento delle sponde e allo scavo dei corsi d'acqua per rendere accessibile il Forte in barca anche attraverso la baia. L'edificio a uso espositivo, che vale un milione e 800 mila euro di opere, a piano terra ha la sede scout e al primo piano camere a uso foresteria della Fondazione Forte Marghera.
Le casermette sono in fase di recupero. Sono le "due gemelle" (85 per 15 metri quadri), ricovero ottocentesco per munizioni e soldati. Per ora si procederà con quella ad ovest, l'edificio 8 (per 5 milioni e 200 mila euro) che presenta maggiori problemi statici. Lì è previsto il restauro della terrazza di 600 metri quadri. «Per essere accessibile necessita delle strutture di collegamento - hanno spiegato il dirigente dei progetti del Comune, Marco Mastroianni, e l'assessore Zaccariotto - quindi un ascensore e la scala. Si tratta di volumetrie che andranno annesse all'esterno dell'edificio per ridurre l'impatto - hanno continuato - sarebbe inoltre arduo fare aperture su pareti con spessore fino a due metri e mezzo». Si lavorerà, affermano, sul versante già danneggiato dai bombardamenti. Per una discussione sulle alternative in campo le opposizioni, Giovanni Andrea Martini (Tutta la città insieme) e Monica Sambo (Partito Democratico), hanno chiesto una commissione ulteriore, che la presidente Onisto ha assicurato.
Piante, alberi e tutta la gestione del verde, hanno puntualizzato i tecnici, sono stati oggetto di attenzione durante i lavori con la presenza costante di un agronomo. Oltre a essere contati, gli arbusti rimossi perché malati o perché non si poteva fare altrimenti, sono stati sostituiti da ripiantumazioni compensative. «Ora che il Forte viene visitato da una media di 350-400 mila persone all'anno (secondo il conta persone all'ingresso), non avremmo avuto le risorse per occuparci di tutto verde - ha spiegato il presidente della Fondazione Forte Marghera Stefano Mondini - per questo è stato chiesto aiuto dell'amministrazione. A luglio dell'anno scorso abbiamo avuto visite record: 55 mila ingressi».
Questo sarà luogo di cultura, di arte, di esposizioni: hanno già trovato spazio la Biennale (esporrà nella polveriera austriaca) e i Musei Civici (che faranno l'esposizione: "Artefici del nostro tempo"), mentre il via vai di studenti è assicurato ora dalla presenza degli scout, della biblioteca e della vicina zona universitaria collegata al Forte dalla pista ciclopedonale (lo stallo per le bici è vicino al ponte galleggiante, a destra dell'ingresso). «C'è da capire il parcheggio - commenta il consigliere Giuseppe Saccà (Pd) - come avrà una coerenza con la visione paesaggistica di Forte Marghera». «Prevedendo centinaia di posti auto si incentiva l'uso dell'auto al posto del tram o dei mezzi della mobilità sostenibile», afferma Martini. Per l'assessore al Patrimonio Paola Mar, «è nel continuo dialogo con la Soprintendenza che si vanno ad affinare soluzioni, come l'ascensore e scala delle casermette, che in fase progettuale rappresentano un concept. Nel concreto va definito il giusto equilibrio tra il recupero e il riutilizzo».
Un momento di tensione c'è stato alla fine, tra l'assessore Mar e il consigliere nazionale dell'Istituto italiano dei Castelli, Andrea Grigoletto. Lui chiede «un tavolo per confrontarsi sui progetti di recupero di Forte Marghera, in particolare su 2 interventi impattanti che sono il restauro delle ali napoleoniche, e la realizzazione dei parcheggi sulla lunetta 13 che fa parte del sistema della fortificazione austriaca». «Rispetto le opinioni altrui - replica l'assessore Mar - ma non serve istituire tavoli permanenti: abbiamo un altro modo di confrontarci». Onisto richiama alla calma, e Zaccariotto conclude: «questo è un lavoro che è stato fatto in sinergia con più istituzioni come la Soprintendenza. Anche la nostra autonomia è relativa perché serve l'autorità per le autorizzazioni. Di questo dobbiamo tenere conto anche nei prossimi confronti, altrimenti rischiamo di dare aspettative che poi non siamo in grado di soddisfare».