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Mestre Via Alfredo Catalani

Il fidanzato evade dai domiciliari, le redini dello spaccio le prende lei

Una 45enne arrestata a Mestre dopo aver ceduto eroina al Piraghetto. In casa 70 grammi di droga. All'improvviso "compare" su Skype il latitante

Il suo compagno era stato arrestato per spaccio e messo ai domiciliari, poi era evaso diventando uccel di bosco. Ma lo spaccio doveva comunque continuare, altrimenti il rischio era che qualcun'altro si prendesse la piazza del centro mestrino. Sarebbe stata la fine dei guadagni facili. Per questo motivo le redini, una volta che il pusher magrebino era sparito dalla circolazione, sono state prese dalla sua compagna, una 45enne ucraina residente nelle vicinanze di via Aleardi. Gli agenti della squadra investigativa del commissariato di Mestre, però, si sono insospettiti dal comportamento della signora. Dai suoi fugaci incontri e dai suoi frequenti viaggi in bicicletta.

Per questo motivo nei giorni scorsi hanno deciso di seguirla, in borghese e in sella anche loro a un velocipede. Naturalmente la donna ha percorso varie stradine interne, guardandosi ripetutamente alle spalle per assicurarsi di non essere finita nel mirino delle forze dell'ordine. A un certo punto, però, la 45enne si è mossa in direzione del parco Piraghetto, dove nei pressi del parcheggio dell'ingresso principale si è incontrata con un ragazzo. Un cliente che ha ricevuto una dose in cambio di soldi. A quel punto sono intervenuti i poliziotti, che hanno assistito alla scena. La spacciatrice è stata bloccata, mentre il ragazzo era subito salito nella sua auto. Per evitare i controlli è partito in retromarcia, colpendo in pieno la bicicletta di uno degli agenti, che fortunatamente l'aveva lasciata a terra incustodita.

Il giovane si è giustificato affermando di non sapere che quell'uomo fosse un poliziotto, scambiato per un senza fissa dimora che poco prima l'avrebbe spaventato per strada. Due le dosi di eroina che il tossicodipendente aveva appena acquistato. Gli accertamenti si sono poi allargati all'abitazione della donna, dove, nascosti in un due stivaletti, sono stati trovati tre distinti involucri che contenevano 47 dosi di eroina, per un peso complessivo di circa 70 grammi. Insomma, il giro illecito del fidanzato era ancora attivo. Tanto più che quest'ultimo, quando i poliziotti erano nel pieno della perquisizione, ha contattato la compagna via skype. Alla videochiamata ha risposto proprio l'agente che a suo tempo lo arrestò. Dopodiché la conversazione è stata subito interrotta, ma gli uomini del commissariato di via Ca' Rossa stanno indagando per indiviuare da dove il pusher magrebino stesse chiamando.

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