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Tutto pronto al Centro di solidarietà Papa Francesco: «Il supermercato di chi ne ha bisogno»

Generi alimentari, vestiti e mobili a fronte di un'offerta: al centro Don Vecchi 2 la vicinanza aumenta per far fronte alle richieste di sostegno dei bisognosi

Sabato ha aperto i battenti il Centro di solidarietà cristiana Papa Francesco a Mestre, alla fine degli ipermercati di via don Tosatto e via don Peron, al centro Don Vecchi 2, verso l’ospedale dell'Angelo di Mestre. La costruzione è ultimata. In questo Centro vengono distribuiti generi alimentari, mobili usati, vestiti, accessori dismessi da prendere con offerta simbolica che verrà destinata al funzionamento della struttura.

Alimentari, vestiario e mobili

«Nella la struttura verrà trasferito quello che adesso c'è nei magazzini del Don Vecchi 2 - spiega Edoardo Rivola, consigliere della Fondazione e presidente dell’associazione "Il Prossimo" che gestirà il lavoro del Centro con i volontari - . Sarà un centro dove chi ne ha bisogno potrà recarsi e trovare generi alimentari, abbigliamento e altro. L’area dove operiamo ora, i magazzini del Don Vecchi, hanno spazi ridotti e per certi aspetti non completamente sicuri per i nostri volontari. Non erano più funzionali vista la crescente mole di richieste di aiuto. Il nuovo centro ha spazi molto più grandi, funzionali e permetterà un’ottimizzazione del servizio: saremo più velil oci nell’organizzazione di tutto il lavoro. Tutto il progetto - continua - si fonda sul concetto di economia circolare. Con i volontari raccogliamo alimenti in via di scadenza che ci vengono donati da alcuni supermercati. Ogni mattina con i nostri furgoni andiamo a ritirare la merce: facciamo un’attenta selezione per valutare che ogni prodotto sia buono e lo portiamo nei magazzini. Stessa cosa facciamo con i vestiti: riceviamo da alcuni centri e negozi l’abbigliamento andato invenduto. Per i mobili veniamo contattati da privati: andiamo a valutare quanto ci viene proposto in donazione e se è valido lo portiamo via». 

Le offerte

Chi potrà accedere al Centro? «Tutte le persone che ne hanno bisogno - spiega Andrea Groppo, vicepresidente delle Fondazione Carpinetum - Al banco alimentare potranno recarsi solo le persone che hanno un determinato Isee o una certificata necessità familiare: daremo, una volta alla settimana, un pacco spesa gratuito. Tutto il resto è dedicato alle persone bisognose. Nel complesso, contiamo circa 200 volontari. Saranno loro a gestire il Centro che sarà aperto due mattine a settimana e dalle 15 alle 18 dal lunedì al venerdì». Con Andrea Groppo ripercorriamo l’iter che ha portato alla realizzazione del Centro. «Non c’è nessuna finalità di lucro. Inizialmente avevamo pensato di chiamare il Centro "Ipermercato solidale", ma creava confusione. Non siamo assolutamente in concorrenza con i supermercati perché il nostro progetto è diametralmente opposto. Tutto ciò che esporremo è destinato a persone bisognose: operiamo da anni, anche a contatto con i servizi sociali. Conosciamo le persone del territorio che hanno bisogno: il servizio sarà destinato a loro. Banco alimentare a parte, tutti gli altri prodotti si potranno prendere a fronte di una minima offerta. Ogni centesimo sarà destinato esclusivamente alla sostenibilità del progetto. Dando le cose gratis, in passato ci siamo accorti che qualcuno dava scarso valore ai prodotti: ne trovavamo di buttati via nei cassonetti. C’è poi un messaggio: anche se l’offerta è minima, chi la fa sa che quella aiuta il progetto a essere sostenibile e praticabile».

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