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Mestre Carpenedo / Via San Donà

Furgone ostruisce la corsia, tram fermo. Polemiche sui 2 milioni non usati per il siluro

Lo stop venerdì mattina verso le 7 in via San Donà a Mestre, bus sostitutivi in campo. Il Pd attacca sui soldi non utilizzati e restituiti. Critiche da Ugl sui futuri accessi separati

Ennesimo contrattempo per il tram, dopo gli stop forzati dei giorni scorsi per un incidente sul Ponte della Libertà e per la mancanza di mezzi da mettere in funzione sulla tratta di Marghera. Verso le 7 di venerdì mattina, infatti, il siluro si è dovuto fermare per il tempo necessario a causa di un furgone che in qualche modo ostruiva il transito in via San Donà. Per questo motivo Actv è stata costretta a mettere di nuovo in campo gli autobus sostitutivi, che spesso e sovente fanno capolino in città a causa dei più svariati motivi. Una volta che lo spazio è stato liberato, tutto è tornato alla normalità. 

Intanto le polemiche infuriano sia a livello politico, sia sindacale. Il Partito Democratico, con Michele Mognato, punta il dito sul Corriere del Veneto sul fatto che la Giunta di Venezia avrebbe rinunciato a 1,8 milioni di euro provenienti dall'Europa per l'acquisto di nuovi mezzi del tram, incamerandone solo 435 mila. E' il frutto di una redistribuzione di quelle risorse anche tra le altre città capoluogo, in base ai criteri utilizzati per il trasporto pubblico locale. Si tratta di soldi stanziati da Bruxelles e rimasti inutilizzati per due anni: la porzione rimasta sarà utilizzata pper svecchiare il parco autobus, che comunque necessita di interventi del genere.

Il tutto mentre si avvicina il "fatidico" 13 giugno, quando entreranno in funzione gli accessi prioritari agli imbarcaderi principali della città. Residenti e pendolari potranno usufruire di varchi ad hoc, senza dover fare la fila con i turisti. Alfredo Pipino, rappresentante della Utl-Ugl Venezia, è critico: "Da un lato è apprezzabile che la pubblica amministrazione si stia occupando del problema - dichiara - dall'altro a mio avviso il provvedimento servirà a poco, se non a esacerbare gli animi, sollevare critiche e proteste. E’ una lotta contro i mulini a vento. Non si possono raggirare delle semplici leggi fisiche. E’ semplicissimo: se aumenta la portata di un fluido – a parità di velocità – è necessario aumentare la sezione del condotto; conseguentemente non esiste altra soluzione se non aumentare il numero dei battelli sulle principali linee di navigazione, magari solo nel periodo stagionale fornendone i mezzi e il personale ingaggiato per egual periodo. Il problema dei maggiori costi, a buon diritto, deve essere sostenuto da coloro che vogliono visitare la nostra città".

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