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Tram, "giorno del giudizio" rinviato: fino a martedì resta tutto come prima

E' stata aggiornata agli inizi della prossima settimana la riunione con l'Ustif per decidere se il siluro rosso potrà di nuovo circolare. Relazione sull'incidente del 2 ottobre arrivata in extremis

E' stata aggiornata a martedì la riunione "cruciale" della commissione che dovrà decidere sul ritorno o meno del tram a Mestre. Stamattina poteva essere il "giorno del giudizio", ma la relazione di Ati, l'associazione temporanea di imprese che ha materialmente costruito la linea, è arrivata quasi all'inizio della riunione.

 

Troppe pagine e troppi dettagli da approfondire in poche ore. Tanto più nel momento in cui all'interno non sarebbero state specificate all'Ustif (l'ufficio territoriale del ministero dei trasporti) le cause per cui la mattina del 2 ottobre scorso un giunto vicino a piazza Barche è saltato, facendo cadere il cavo della linea aerea. Da quel momento il "siluro rosso" si è fermato.

Al tavolo stamattina si sono seduti, oltre ai componenti della commissione dell'Ustif, che hanno il potere di decidere quando il tram tornerà in funzione, i dirigenti di Pmv, di Actv e della stessa Ati. Prima nella sede di Ati, poi in quella di Pmv e infine tutti si sono spostati sul "luogo del delitto".

Si aspettano ancora i risultati di laboratorio sul giunto che si è staccato, proprio nel punto in cui c'era la connessione tra il cavo che parte da via Monte Celo e quello che da piazza Barche arriva fino a via Sernaglia. Gli esiti avranno un peso importante soprattutto per capire chi dovrà pagare i derivanti dalla cessazione del servizio. Se si tratterà di un difetto di fabbrica, infatti, Pmv potrebbe chiedere i danni d'immagine ad Ati, e anche il pagamento dei costi aggiuntivi che si sta accollando Actv per l'inserimento di autobus sostitutivi.

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