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Mestre Carpenedo / Via Terraglio

Ubriachi, rapinano una prostituta per comprarsi la cocaina

I carabinieri hanno arrestato domenica due mestrini: avevano contrattato una prestazione a pagamento, poi hanno aggredito e derubato la ragazza

Decidono di concludere la serata nel segno del trittico alcol-sesso-droga, passando dall’abbraccio dei fumi dell’alcol a quelli di una donna "del mestiere" abbordata sul Terraglio. Protagonisti della vicenda due amici di origini mestrine, S.V., 49enne, e M.M., 37enne, che domenica notte hanno preso di mira una prostituta e l'hanno fatta salire sull’auto dopo aver contrattato una prestazione sessuale. In realtà i due, più che sesso a pagamento, cercavano soldi facili per acquistare cocaina.

Sono le 2.30, quando la coppia architetta una vera e propria imboscata: individuata la vittima, uno dei due si nasconde sul sedile posteriore, mentre l'altro alla guida della macchina contratta la prestazione e fa salire a bordo l'avvenente ragazza di 29 anni. Proprio durante il tragitto per raggiungere l’alcova di fortuna, S.V. spunta alle spalle della donna con in mano una pistola (poi rivelatasi finta), mentre l’altro estrae un coltello. La malcapitata viene presa per i capelli e minacciata violentemente, poi costretta a consegnare l'incasso della serata, poco più di 100 euro.

Dopodiché la 29enne viene fatta scendere e i due fuggono a tutto gas in direzione Mestre. Lei, lungi dal perdersi d'animo, si annota una parte del numero di targa e chiama subito il 112: sul posto arriva velocemente una pattuglia del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Mestre, che, raccolta la testimonianza della donna, si mette alla caccia dei due. Gli accertamenti e i riscontri raccolti portano in poco tempo i militari fino a Spinea, dove, nelle vicinanze di un appartamento di viale Viareggio, trovano l’auto usata per la rapina con ancora il cofano caldo (una Fiat Punto di proprietà di una carrozzeria del posto, ceduta a M.M. come auto sostitutiva).

I militari raggiungono quindi l’appartamento dove i rapinatori sono nel frattempo rientrati, lo perquisiscono e trovano sia la pistola che il coltello. I soldi invece sono già spariti, perché utilizzati per stessa ammissione dei due per l’acquisto di dosi di cocaina. Portati in caserma, i mestrini vengono arrestati e condotti, al termine degli accertamenti, nel carcere di Santa Maria Maggiore.

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