Una finta inugurazione per Altobello: "Lavori fermi da un anno"

Appartamenti quasi completati, a cui mancano le utenze allacciate e qualche piccolo intervento, ma che sono lasciati a sé stessi da più di un anno mentre 31 anziani non autosufficienti attendono la casa promessa loro dall'amministrazione, questo è il quadro contro cui hanno protestato sabato mattina i residenti di Altobello, dove, come riporta la Nuova Venezia, cittadini e amministratori hanno dato vita ad una falsa inaugurazione per contestare i mancati lavori di Ater. Presenti l'ex vicesindaco Sandro Simionato, l'architetto Mauro Sarti e il responsabile del Contratto di quartiere, Sandro Mattiuzzi.

SENZA INQUILINI - A far discutere è a il nuovo palazzo che sorge a due passi dall'ex scuola Silvio Pellico, in via Kolbe, quasi pronto da un anno, ma vuoto: mancano ancora pertinenze esterne, utenze, pavimentazioni esterne, parcheggi, piccole cose che però impediscono alle case popolari di ottenere l'abitabilità. Rimane di conseguenza fermo anche il piano di assegnazione dei 31 alloggi ad “anziani fragili”, non autosufficienti e che ad Altobello potrebbero beneficiare di un'assistenza domiciliare continua. Stesso copione anche in via Fornace, dove i tre edifici noti come le “Tettoie” non possono essere assegnati agli esercenti, ai cittadini e agli studenti perchè privi di allacciamento a luce, gas e acqua. Tutti lavori già presenti nel contratto di quartiere, che però secondo Ater richiedono soldi che non ci sono. “Balle – sostiene Simionato - i contratti esistono per essere rispettati e Ater deve fare il suo dovere, imprevisti e ritardi erano già conteggiati nell'accordo di quartiere e i soldi dei contribuenti sono arrivati tutti. È scandaloso che un investimento di questa portata resti incompleto per incapacità o ostilità politica”