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"Troppo movimento davanti alla moschea", arriva la polizia: ma è la festa del sacrificio

I residenti di via Fogazzaro hanno allertato più volte le forze dell'ordine per presunto eccessivo numero di persone davanti al centro culturale islamico. Cerimonia a San Giuliano

Giornata importante quella di lunedì per le persone di fede islamica, che si sono trovate alle 7 di mattina a San Giuliano per celebrare la festa del Sacrificio ("Id al-adha"), la seconda ricorrenza più significativa per chi si professa musulmano. Per questo erano a decine (nell'ordine di 1.500) nel polmone verde cittadino per un momento di preghiera e per ascoltare il sermone di uno degli imam bengalesi della città (il tutto tradotto anche in italiano): "E' stato molto bello - dichiara il presidente della comunità islamica veneziana, Mohamed Amin Al Ahdab - molti sono stati penalizzati dallo sciopero Actv. Ci sono stati cambi di doni e dolci".

Se la cerimonia si è svolta senza alcun problema, l'attenzione si è spostata soprattutto all'altezza della "moschea" di via Fogazzaro, dove rispetto agli altri giorni "normali" si è segnalato un continuo viavai di persone. Del resto è come se fosse Natale per gli islamici, dunque per molti è stato naturale gravitare attorno al centro culturale della propria religione. Non l'hanno pensata allo stesso modo i residenti della via, già in precedenza protagonisti di raccolte firme e di esposti contro la "moschea".

Per questo motivo la centrale operativa della questura è stata interessata da diverse telefonate di cittadini che si chiedevano cosa stesse accadendo. Sul posto quindi è stata inviata una volante della polizia, ma gli agenti non avrebbero ravvisato alcunché di preoccupante. "Dalle 7 in poi i residenti dicono di aver visto un ingente numero di persone dentro e fuori la moschea - dichiara Luigi Corò, del comitato Marco Polo - Io stesso ho chiesto alla polizia municipale le verifiche del caso". Le testimonianze parlano di problemi al traffico e sopvraffollamento: "Troppa gente all'interno e all'esterno ai locali, problemi di traffico pedonale e automobilistico erano evidenti alle 7 di mattina (personalmente ho avuto difficoltà per attraversare quel tratto di strada con l'automobile) e non c'era disponibilità da parte dei fedeli per rendere l'operazione più semplice - dichiara Stefano Lachin, del comitato "Cittadini di Venezia" - L'esperienza dei diversi Ramadan vissuti in modo "indiretto" ci fanno temere per l'incolumità dell'edificio in quanto per la cerimonia di conclusione, a suo tempo, abbiamo visto fornelli da campeggio per riscaldare le pietanze già cotte e poco importa se al termine mandino i propri figli a depositare le relative immondizie all'esterno dei cassonetti. La comunità che frequenta tale moschea è generalmente pacifica ma ciò non esclude che l'attività inizia all'alba e ciò disturba il riposo dei vicinato e assicuro che verrebbe espresso lo stesso "fastidio" anche se le campane della parrocchia vicina, Sacro Cuore, suonassero alla stessa ora".
 

Alle 11 la situazione nella strada in verità si presentava piuttosto tranquilla. Alcune persone sostavano all'esterno del centro culturale, vestite a festa. Abbracci e auguri. Non molto di più. Nel mentre è stato richiesto, sempre da Luigi Corò del comitato Marco Polo, un sopralluogo della Veritas per controllare il contenuto di un sacchetto lasciato all'interno del contenitore dell'umido. Per accertarsi che non fossero stati eseguiti sacrifici di animali. "Non è stato possibile aprirlo per l'assenza di veterinari dell'Ulss - conclude il presidente del comitato Marco Polo - Poi è passato il camion della nettezza urbana". 

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