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Lunedì, 29 Aprile 2024
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A Bibione la posta si consegna anche in spiaggia, il postino: "Un lavoro che dà certezze"

Il racconto del portalettere Tiziano Furin che dal 2015 consegna pacchi e lettere ai cittadini della città balneare veneta, tra le mete turistiche più gettonate del 2023

C’è anche la spiaggia di Bibione nelle fotografie dei portalettere che consegnano la corrispondenza e i pacchi a cittadini e turisti. La località marina si conferma quest’anno tra le spiagge più desiderate d’Italia per l’eccellenza delle acque di balneazione che rispettano rigorosi parametri di sostenibilità ambientale e sociale. E qui, la posta arriva anche in spiaggia. 

A raccontare la località blaneare di Bibione è il portalettere Tiziano Furin che lavora in Poste Italiane dal 2015: a 50 anni si può cambiare vita ed è quello che lui ha fatto. “Vedo diversi coetanei rivolgersi a Poste Italiane: è un lavoro che dà alcune certezze.” Tiziano aveva una lunga esperienza come tecnico nell’industria dell’editoria. Poi la decisione di cambiare e di rivolgersi a Poste Italiane. Oggi lavora nel Centro di distribuzione di Portogruaro, la sua città, ma consegna lettere e pacchi nella vicina Bibione, una delle prime spiagge d’Italia per numero di turisti: oltre 5 milioni ogni anno, poco meno di Rimini o Jesolo.

La foto che ci regala lo vede durante una consegna con la proprietaria di un hotel. “È anche una pittrice e ci conosciamo da tempo”. D’estate può capitare di scendere in spiaggia a portare un pacco o una raccomandata? “Sì soprattutto in una certa spieggia, riservata a uomini e animali, qui ci vado spesso, anche fin sotto gli ombrelloni”. 

“Ma è soprattutto tra le strade, cercando i destinatari, che si fa il nostro lavoro. Perché lo dico sempre ai ragazzi che cominciano a lavorare con me: se imparate a lavorare bene qui a Bibione non avrete problemi altrove. Il nostro è un lavoro di ricerca, spesso i turisti sono in residence o villaggi con le strade senza nomi o numeri civici. E allora bisogna darsi da fare a cercare, a chiedere. Poi quando li troviamo ci ringraziano. E con il traduttore che abbiamo sul nostro palmare riusciamo a scambiare qualche parola, prima di ripartire.”

È cambiato il turismo? “Certo, io vengo a Bibione da quando ero ragazzo, facevo le stagioni nei campeggi, nei villaggi o nei supermercati. Allora c’erano soprattutto tedeschi, oggi ci sono anche tantissimi in arrivo dall’est Europa; ovviamente non ci sono più i russi, che prima venivano con auto importanti e si fermavano in hotel altrettanto importanti. Noi comunque consegniamo tanta corrispondenza pregiata, posta a firma e nei periodi di alta stagione fino a 50 pacchi al giorno. Il nostro obbiettivo è di farli arrivare a destinazione, con precisione e nei tempi previsti. Il mio segreto? Sono due in realtà: conoscere il territorio e la gentilezza, con le buone maniere si ottiene tutto. Tempo fa un signore mi ha sorpreso: ma perché sei così gentile? E io rispondo che con la gentilezza si è a metà dell’opera”. 

Differenze nel lavoro tra inverno e stagione balneare? “Oramai le differenze non sono più così evidenti, il lavoro è sempre intenso anche d’inverno, quando portiamo posta soltanto ai bibionesi. E poi d’inverno è bello arrivare in piazzale Zenit e dare un’occhiata al mare, vederlo muoversi, magari c’è una mareggiata. Ti riporta per un attimo alla realtà, alla natura. Ti dà un po’ di carica il mare d’inverno. Poi si riparte”.

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