Ponte Morandi, Brugnaro: «No alla caccia alle streghe, indagini chiariranno responsabilità» VD

«Di fronte a una tragedia come quella di Genova, prima di individuare fantomatici responsabili bisogna che siano state fatte le indagini. Ora sono ancora in corso i soccorsi». Il sindaco Luigi Brugnaro non fa nomi e cognomi, nemmeno cita il governo gialloverde, ma è chiaro che le sue riflessioni sono dirette a chi a Roma, in questi momenti difficili, sta muovendo accuse non ancora suffragate da relazioni o studi sulla catastrofe del ponte Morandi.

Crollo e indagini

Giovedì, a Santa Marta, a margine dell’inaugurazione del primo mezzo motorizzato su gomma dei vigili del fuoco per l’area portuale e universitaria di Venezia, la tragedia ligure è entrata a gamba tesa nel dibattito. «Morandi ha insegnato a costruire ponti in tutto il mondo - ha detto il comandante provinciale dei pompieri Ennio Aquilino - Per sessanta anni ha fatto il suo dovere, certo come tutti i manufatti ne va curata la manutenzione ma è presto per dire cosa sia davvero accaduto».

Mappatura degli interventi in provincia

In queste ore un gruppo di pompieri veneti esperto in soccorsi d’emergenza (gli Usar, urban search and rescue) è andato dalla laguna a Genova, a sostituire i colleghi che da due giorni scavano per salvare vite umane. Nel rammaricarsi e nell’esprimere il proprio cordoglio ai genovesi («ho chiamato il sindaco», ha detto), Brugnaro ha voluto rassicurare i veneziani: «Noi le manutenzioni le facciamo, come a Caposile (cavalcavia della Jesolana, ndr), sui ponti di Rialto, Accademia, Costituzione, sulla linea del tram. Opere piccole ma costanti per garantire la sicurezza di tutti. A breve presenteremo tutto il piano di monitoraggio e interventi della Città metropolitana».