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Canali Rai "invisibili" a Venezia, diffida per chiedere l’esenzione dal canone

L'iniziativa di Adico. Con la diffida si chiederà, «in subordine, la restituzione di quanto finora pagato a fronte di un servizio oneroso ma inesistente»

Pagare un servizio che non viene corrisposto è ingiusto. E si può definire "rabbia" quella che accompagna gli animi di molti residenti del centro storico veneziano, privati dallo scorso marzo, e quindi da nove mesi, di tutti i canali Rai, per i quali, però, viene corrisposto regolarmente il canone.

Da Castello all’isola di Sant’Elena, dalla Giudecca al Lido la protesta si fa sempre più forte anche perché, spiegano da Adico, «la Rai pare del tutto disinteressata ad affrontare la questione tanto da non rispondere nemmeno alla comunicazione, con tanto di raccolta firme, inviata dalla nostra associazione per conto degli inquilini di un condominio della Giudecca che da marzo, appunto, hanno i canali Rai oscurati, evidentemente a causa dello switch off avvenuto in quel mese».

Per questo motivo, da mercoledì prossimo, Adico mette a disposizione gratuitamente delle persone interessate una diffida da inviare alla stessa Rai «con la quale si chiede di fatto l’esenzione dal pagamento del canone e, in subordine, la restituzione di quanto finora pagato a fronte di un servizio oneroso ma inesistente. Il tutto, ovviamente, sostenuto dalle norme e, in particolare, dall’articolo 1453 del codice civile: “nei contratti con prestazioni corrispettive, quando uno dei contraenti non adempie le sue obbligazioni, l'altro può a sua scelta chiedere l'adempimento o la risoluzione del contratto, salvo, in ogni caso, il risarcimento del danno».

«Il comportamento della Rai in questa vicenda è emblematico e sorprendente - tuona Carlo Garofolini, presidente dell’Adico - Stiamo parlando di un servizio pubblico che se ne frega del proprio pubblico. Il problema non esiste solo a Venezia ma in tutta Italia. Le vittime del disservizio hanno fatto di tutto: cambiato tv, installato filtri, chiamato antennisti, tutto a loro spese. E il risultato è sempre quello: la Rai continua a non vedersi. A farne le spese sono soprattutto le persone anziane, che non utilizzano tv a pagamento e che in molti casi sono affezionati ad alcuni programmi della rete pubblica».

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