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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Casa a Venezia, quasi il 70% degli studenti rinuncia a cercarla

L'osservatorio Ocio il 21 febbraio presenta a Palazzo Badoer i risultati dell'indagine a cui hanno partecipato 1200 persone.

Saranno presentati domani alle 16, nella sede Iuav di Palazzo Badoer (aula Tafuri) i risultati dell'indagine 9mq - perimetri dell'abitare curata da Naomi Pedri Stocco e Valentina Rizzi, ricercatrici dell’Osservatorio Ocio - osservatorio civico sulla casa e la residenzialità di Venezia, con l’obiettivo di configurare uno spazio di osservazione e analisi sull'abitare universitario a Venezia. L'indagine è stata condotta tramite un questionario, lanciato ad aprile 2023 e diffuso da diversi soggetti universitari (Collettivo Lisc, UDU Venezia, Senato degli Studenti Iuav, ADI Venezia, rappresentanti dei dottorandi Iuav e Ca’ Foscari, Consulta Studentesca Aba), che ha ottenuto 1248 risposte, di cui 1071 valide e complete. A queste si aggiungono le 251 storie raccolte nella sezione finale aperta del questionario.

Lo spaccato che emerge, e che sarà dettagliato domani dalle autrici dello studio insieme a Sarah Gainsforth, Ezio Micelli, Gianfranco Pozzer, Lucio Rubini, Giacomo Maria Salerno, Michelangelo Savino e Enrico Vianello - docenti, ricercatori, attivisti con competenze diverse tra loro, dall'architettura all'urbanistica - è quello di una città in cui la difficoltà di accedere alla casa, ancora prima del lavoro, viene identificata dal 69% dei rispondenti come il principale ostacolo alla propria permanenza a Venezia. Tra coloro che non abitano a Venezia ma frequentano un’università veneziana, il 68% ha provato a cercare casa in laguna, anche per un anno, interrompendo poi la ricerca.

«L’indagine - spiegano le due ricercatrici - nasce dall’esigenza di colmare la lacuna sulla mancanza di dati legati alla popolazione studentesca, fattore che rende tale parte di popolazione spesso invisibile alle attenzioni delle politiche nazionali, regionali e poi locali. Inoltre, la percezione e lo statuto di popolazione ‘in transito’ o ‘temporanea’ incide spesso negativamente sulla visibilità e l’attenzione riservata alla comunità universitaria, con il rischio che la sua presenza divenga solo un fattore di vitalità e ringiovanimento del tessuto cittadino o resti legata esclusivamente al consumo e al divertimento, dimenticando l’importanza di offrire le condizioni minime affinché tali cittadini e cittadine possano porre le proprie radici in città».

I dati: prezzi, pressioni e condizioni abitative

Alcuni dei dati, che saranno dettagliati domani. I prezzi elevati sono segnalati come primo motivo di interruzione della ricerca, seguiti dalla poca disponibilità di stanze, segnalato come secondo motivo. Per coloro che hanno trovato casa a Venezia, i tempi di ricerca si attestano, per il 55%, tra i 2 e i 6 mesi. In media si cambia una casa all’anno, con un 12% che dichiara di aver cambiato più di una casa all’anno. Il problema risulta acuito dalla prevalenza di contratti transitori (76%); dall’assenza di un regolare contratto di affitto (8%); dall’impatto delle affittanze turistiche. Diversi studenti hanno raccontato di essersi ritrovati a dover lasciare la propria stanza per consentire alla proprietà di affittarla per brevi periodi a turisti e obbligati pertanto ad un trasloco, nel mezzo dell’anno accademico o tra un anno accademico e l’altro.

Anche le condizioni abitative risultano significative. Il 24% dichiara di abitare in una stanza di dimensioni inferiori ai 9 metri quadri - dunque in una stanza non a norma per dimensioni, ricavata da altri spazi della casa -, talvolta anche senza finestre. Tra chi ha una stanza in affitto, il 67% abita in condizioni di sovraffollamento, con situazioni di coabitazione di quattro o più persone con un solo bagno. Il 36% di chi affitta un alloggio percepisce la propria abitazione in condizioni problematiche o fatiscenti. Gli alloggi percepiti come fatiscenti sono 2,5 volte più frequenti tra chi abita nella Venezia insulare, rispetto alla Terraferma. La metà dei rispondenti riscontra problemi gravi di muffa e/o umidità. E per quanto riguarda gli studenti, oltre alla già nota carenza strutturale di posti letto garantiti dal diritto allo studio, uno dei problemi segnalati è l’inaccessibilità dei posti letto non ESU (l'ente regionale per il diritto allo studio) nelle residenze universitarie. Ad esempio, nel Campus di Santa Marta il prezzo di affitto per una stanza singola non ESU va dagli 800€ ai 900€.

Nonostante il quadro descritto, la città insulare continua a esercitare un'attrattività sulla popolazione studentesca: 32% dichiara di voler rimanere a Venezia dopo il percorso di studi e un 38% di poterlo considerare. Di questi, tra coloro che abitano in terraferma il 58% desidererebbe spostarsi a Venezia isola. Se solo fossero messi in condizione di poterlo fare.

Il seminario di domani è promosso dal Cluster H-City (Housing in the City - abitare e rigenerare) insieme a OCIO (Osservatorio CIvicO sulla casa e la residenzialità a Venezia).

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