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Fotovoltaico, Cia Venezia: «Contrari al consumo di suolo agricolo»

La Confederazione italiana agricoltori: «Proponiamo che gli impianti vengano costruiti sui tetti, sui capannoni o su quelle parti di territorio non destinate all'agricoltura. Il suolo è un bene troppo prezioso»

Una lettera ai 44 sindaci della provincia di Venezia e ai consiglieri della Città Metropolitana con le proposte e le osservazioni sulla bozza di legge regionale sul fotovoltaico. È quella che verrà inviata in questi giorni da Cia Venezia (Confederazione italiana agricoltori), proprio mentre la commissione del Consiglio regionale sta esaminando la proposta di legge e a Concordia Sagittaria e Mogliano si discute di impianti a terra.

«È vero che la legge – spiega la presidente Federica Senno – è di carattere regionale, ma l’impatto sarà sui Comuni. È per questo che ci rivolgiamo ai sindaci, per portare le istanze degli agricoltori che vivono e lavorano nel nostro territorio. Il punto di partenza della nostra lettera è che siamo favorevoli al fotovoltaico e a tutte le forme di investimento nelle energie rinnovabili. Ma siamo contrari al consumo di suolo agricolo: c’è il concreto pericolo che sorgano impianti su molte aree coltivate o coltivabili, proprio mentre la situazione internazionale dovrebbe portarci alla produzione interna di beni alimentari. E non dimentichiamo che la nostra provincia è la seconda a livello regionale per consumo di suolo, con il 18,21%. Per questo proponiamo che gli impianti vengano costruiti sui tetti, sui capannoni o su quelle parti di territorio che non hanno vocazione agricola».

L’idea più dirompente suggerita ai sindaci è quella di rendere obbligatoria la prevalenza del reddito derivato dall'attività agricola rispetto a quello derivato dalla vendita di energia elettrica. «La legge vuole dare la possibilità di installare pannelli su campi coltivati. È una proposta che ci vede contrari ma, se la Regione vuole perseguire questo obiettivo, almeno introduca questa clausola. Per noi è il fulcro della questione, se si vogliono evitare truffe e speculazioni». Tra le proposte che saranno inviate ai primi cittadini del Veneziano, Cia suggerisce di inserire nella legge un passaggio sulla mitigazione dell'impatto ambientale.

«Nel testo manca un cenno a questo genere di misura compensativa, bisognerebbe promuoverlo. Inoltre, per ogni impianto, andrebbe prevista la contestuale e obbligatoria realizzazione di vasche di laminazione o raccolta di acqua piovana. Il tema della siccità sarà sempre più importante per l’agricoltura, dobbiamo conservare ogni goccia d’acqua». Infine, la missiva di Cia Venezia ai sindaci contiene la proposta di destinare parte dei pannelli al servizio delle comunità energetiche del Comune ospitante, favorendone così la nascita. «La legge regionale – conclude la presidente Senno – deve stabilire che al termine dell’attività dell’impianto, chi lo ha costruito debba smaltire i pannelli e riportare le aree nella situazione di partenza: il suolo è un bene troppo prezioso per non preservarlo».

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