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Martedì, 30 Aprile 2024
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Morti sul lavoro, Veneto seconda regione in Italia: sono già 94 in 11 mesi

Verona e Belluno sono le uniche province venete a trovarsi in zona rossa, Venezia si trova in zona gialla

«Il Veneto è una delle regioni con una popolazione lavorativa tra le più elevate nel Paese e anche per questo si trova al secondo posto per numero di vittime sul lavoro. Ma quando si analizza il rapporto tra infortuni mortali e popolazione lavorativa, il Veneto risulta essere una delle regioni con un rischio di morte inferiore, anche se di pochissimo, rispetto alla media nazionale: una buona notizia, purtroppo non vera in tutte le sue province». Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Vega Engineering di Mestre, inizia così l’esplorazione dell’ultima indagine elaborata dal proprio team relativa ai primi undici mesi del 2023, che fotografa un quadro che conta 94 decessi da gennaio a novembre.

Venezia in «zona gialla»

Analizzando i dati pesati sulla popolazione lavorativa si scopre che alcune province presentano un rischio di infortunio mortale sul lavoro superiore alla media nazionale. La zona gialla, quella in cui è entrato il Veneto a fine agosto 2023, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. E a fine novembre 2023, il rischio di infortunio mortale in Veneto (32,2 morti per milione di occupati) risulta di poco inferiore alla media nazionale, pari a 32,3.

Per quanto riguarda le incidenze nel dettaglio in regione, si scopre che Verona e Belluno sono le uniche province venete a trovarsi in zona rossa con un’incidenza rispettivamente di 60,2 e 45,7 e sono seguite in zona arancione da Treviso (34,4) e Rovigo (32,3). In zona gialla si trovano Venezia (26,8) e Padova (24,2). In zona bianca Vicenza (10,4).

Gli infortuni da gennaio a novembre: 20 vittime a Venezia

Sono 94 i decessi da gennaio a novembre 2023 (contro i 104 del 2022): 69 quelli rilevati in occasione di lavoro (1 in più dello scorso anno) e 25 quelli in itinere (11 in meno del 2022). Il più elevato numero di decessi si è verificato in provincia di Verona (31). Seguono: Venezia con 20 vittime, Treviso (16), Padova (13), Vicenza (7), Belluno (4) e Rovigo (3). E anche quando si osserva la graduatoria degli infortuni mortali in occasione di lavoro (quindi esclusi quelli in itinere), è sempre Verona ad indossare la maglia nera con 25 decessi. Seguono: Treviso (13), Venezia e Padova (10), Belluno e Vicenza (4) e Rovigo (3).

Il Veneto, poi, è secondo in Italia sia per numero di vittime totali dopo la Lombardia (160) ed è terzo per decessi in occasione di lavoro sempre dopo la Lombardia (123) e la Campania (70). Sono 64.749 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 542.568. Vale a dire circa il 12% di quelle rilevate a livello nazionale. Oltre un infortunio su undici in Italia si verifica in Veneto. Alla fine di novembre 2023 le denunce di infortunio totali sono diminuite del 17,4% rispetto alla fine di novembre del 2022: erano 78.371 e ora sono 64.749. Un decremento dovuto quasi esclusivamente alla scomparsa dalle statistiche degli infortuni connessi al Covid.

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Il settore manifatturiero il più colpito

Le attività manifatturiere, anche dopo i primi undici mesi del 2023, sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (12.871). Sono seguite da: costruzioni (4.056), sanità (3.612), commercio (3.567) e rrasporti e magazzinaggio (3.360). Ed è sempre la provincia di Verona quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (13.228), seguita da: Vicenza (12.479), Padova (12.310), Treviso (11.384), Venezia (10.858), Belluno (2.393) e Rovigo (2.097). Sono 21.474 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici e 43.275 quelle degli uomini. Le denunce dei lavoratori stranieri sono 16.945. Le denunce di infortunio fino a 14 anni sono 4.655, ovvero il 7,2% del totale degli infortuni dei lavoratori veneti.

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