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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Giustizia veneziana al collasso. Funzioni pubbliche: «Il ministro Cartabia venga a visitare gli uffici»

Cgil, Cisl e Uil: «Il personale giudiziario lavora da anni in carenza d’organico che va dal 36% al 50%. Venezia sia riconosciuta per la sua specialità: riconoscere il disagio di sede a livello economico»

«Il disastro preannunciato della giustizia veneziana». La notizia dell'insufficienza del personale di magistratura negli uffici giudiziari di Venezia, con il rischio che saltino interi processi e termini processuali, oltre alla scopertura del personale amministrativo, non sorprende le funzioni pubblice Cgil, Cisl e Uil. «Sono state molteplici le denunce - scrivono - Il personale di magistratura è poco ma è troppo poco il personale giudiziario. Mancata riqualificazione giuridica ed economica, mobilità bloccata tra le amministrazioni, in aggiunta alle condizioni disagevoli in cui versano i palazzi di giustizia di Venezia, sono alcune delle motivazioni che alimentano la fuga del personale amministrativo. Mentre si parla del trasferimento di quattro gip di Venezia in Corte d’Appello, il personale giudiziario già lavora da anni in carenza d’organico che va dal 36% al 50%».

Nell’ultimo anno e mezzo, dopo che il ministero della Giustizia, spiegano i sindacati, nel 2016 ha pubblicato il primo bando di concorso dopo quasi vent’anni, si sono registrati solo circa 53 nuovi ingressi a tempo indeterminato in tutta la città di Venezia (Mestre inclusa). «Si registra ancora una pesante e gravosa scopertura di personale, con percentuali che oscillano tra il 40% e il 50%, negli uffici della Procura, Corte d’Appello e Tribunale i cui uffici sono smembrati in cinque palazzi», continuano. Venezia non rappresenta una sede appetibile, considerando gli esborsi che un lavoratore deve affrontare, dal canone di locazione alla mobilità. E questo, spiegano le organizzazioni, si aggiunge all'aumentato del carico di lavoro in queste condizioni. «Dal momento che le sedi sono distaccate appare disagevole anche organizzare le udienze e movimentare i fascicoli da una parte all’altra, considerato che il personale di assistenza al giudice si sposta a proprie spese». L'appello infine è quello di far in modo che venga dichiarata la specialità della città di Venezia, anche per il personale del dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, «finalizzata a riconoscere il disagio di sede a livello economico, ma anche come punteggio aggiuntivo nell’ambito della mobilità del personale amministrativo. Solo in questo modo i lavoratori potranno essere incentivati a scegliere Venezia quale propria sede di lavoro. Invitiamo il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, a visitare ogni singolo ufficio».

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