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Il grande talento dei Grimoon che abbraccia musica, cinema e animazione | VIDEO

Ogni brano dei Grimoon rappresenta un segmento di un lungometraggio, per lo più realizzato in stop-motion, nel quale la band racconta storie di vita attuali, varcando i confini della semplice narrazione grazie ad atmosfere leggere e sognanti

Si chiamano Grimoon e sono una band italo-francese ma definirli con un solo termine è arduo. Dalla musica al cinema, passando per l'animazione: il loro è un talento cristallino, che abbraccia diversi linguaggi espressivi e artistici. Prima di essere un progetto musicale, infatti, i Grimoon sono una fusione di arti e mestieri, splendidamente uniti per veicolare importanti messaggi. 

È proprio nella contaminazione – non solo di mezzi visivi e sonori, ma anche di culture differenti – che la band trova la sua potenza espressiva, capace di sorprendere il pubblico sin dal primo ascolto. Nati diciannove anni fa, i Grimoon – la cui formazione attuale è composta da Solenn Le Marchand (voce, synth), Alberto Sevanato (voce, chitarra acustica), Alberto De Grandis (chitarra), Marco Centasso (basso, mellotron) e Niccolò Romanin (batteria) – hanno all'attivo sette album, l'ultimo dei quali, Clair Obscur, è stato presentato ufficialmente lo scorso 14 aprile.

Li hanno definiti 'cinematic pop' per l'usanza di accompagnare ogni disco con un cortometraggio realizzato interamente da loro, ma – oltre al pop, appunto – mescolano il rock con sonorità psichedeliche ed elettroniche, cantando in francese, inglese e italiano. Abracciano anche la cinematografia, perché ogni loro brano rappresenta il segmento di un lungometraggio, per lo più realizzato in stop-motion, nel quale i Grimoon raccontano storie di vita attuali varcando i confini della semplice narrazione grazie ad atmosfere leggere e sognanti. Se nell'album precedente, Vers La lune, la band trattava il tema ambientale, in Clair Obscur ad essere affrontato è il complesso argomento delle migrazioni. 

Clair Obscur e Il viaggio di Alan

La gestazione del disco parte da lontano, dal 2015, quando la foto shock del piccolo siriano Alan Kurdi, morto sulla spiaggia dopo un disperato viaggio in mare, sconvolse il mondo diventando, di fatto, l'immagine simbolo della tragedia dei migranti. «Quella fotografia ci ha colpiti moltissimo – raccontano Solenn e Alberto –, anche perché durante quello stesso anno siamo diventati genitori, essendo una coppia anche nella vita. Abbiamo pensato di dover fare qualcosa anche noi: raccontare il dramma delle migrazioni, in particolare quello dei bambini che muoiono tentando di raggiungere l’Europa, con il nostro linguaggio fatto di musica e immagini». I due iniziano così a scrivere le prime canzoni consapevoli della difficoltà, poiché l'argomento – spiegano – meritava di essere affrontato con rispetto, tatto e delicatezza. Da qui l'idea di narrare una storia attraverso gli occhi di un bambino. Nasce così Il viaggio di Alan, un vero e proprio piccolo capolavoro di animazione, un mediometraggio che si snoda agli occhi dello spettatore mediante le canzoni contenute nell'ultimo album dei Grimoon.

Oltre alle musiche, nel film sono presenti anche alcuni dialoghi che esplicano la vicenda, interamente doppiati da una famiglia curda che attualmente vive a Marghera: in particolare il figlio, che si chiama Taman e che oggi ha otto anni, ha prestato la voce al piccolo protagonista dell'opera: una scelta non casuale dal momento che anche lui, proprio come il personaggio del video, a soli sei mesi di vita ha affrontato lo stesso viaggio via terra dalla Siria.

«Nonostante tutto il lavoro svolto – raccontano i fondatori dei Grimoon –, sentivamo comunque che mancava qualcosa: certamente il nostro prodotto artistico avrebbe contribuito a sensibilizzare il pubblico, ma volevamo anche fare un gesto più concreto». Per questo motivo l’uscita del disco supporta la ONG Mediterranea con un merchandising dedicato di cui parte dei proventi sarà versato a sostengo delle operazioni di salvataggio nel Mediterraneo.

Il viaggio di Alan è stato realizzato ad Anim’arte, lo spazio artistico situato in via Verdi 16, a Mestre, dove Solenn e Alberto insegnano alla cittadinanza le tecniche dell'animazione cinematografica attraverso laboratori, percorsi multimediali e workshop. Proprio qui i due artisti hanno filmato gli sguardi dei bambini che frequentano il centro: una scena molto toccante che è stata inserita all'interno del film. «Si tratta di un incrocio di sguardi ma anche di vite dei bimbi rifugiati incontrati da noi stessi durante le attività svolte all'interno di Anim’arte. Siamo molto fieri di questo segmento perché rappresenta il punto d'incontro di diverse culture che condividono lo stesso amore per l’arte e la creatività. È una dimensione reale che ben si sposa con l'intero progetto». 

Cross the wall

Cross the wall è il primo singolo pubblicato, accompagnato dal relativo videoclip che successivamente andrà a incastrarsi con gli altri segmenti animati che compongono Il viaggio di Alan. Già disponibile online, è stato accolto con grande calore dal pubblico e dalla critica specializzata. Il prossimo brano uscirà a fine estate per annunciare tutte le date invernali della band: «Durante i live, oltre a suonare, proiettiamo tutti i videoclip del disco, quindi il film nella sua interezza. Non siamo però pronti a condividere online tutto il mediometraggio perché vogliamo tenere ancora insieme a noi, sul palco, i personaggi prima di lasciarli alla rete» concludono Alberto e Solenn.

Clair Obscur, prodotto La Tempesta Dischi, è disponibile su tutti gli store digitali.

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