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Salute mentale / Portogruaro / Viale Trieste

Portogruaro, inaugurate due comunità terapeutiche protette

Sono strutture con un modello organizzativo "familiare", con 18 posti letto che la settimana prossima saranno già tutti occupati. Taglio del nastro con l'Ulss 4, l'assessore Lanzarin e la cooperativa che le gestisce

Due nuove comunità terapeutiche riabilitative protette (Ctrp) sono state inaugurate oggi a Portogruaro, in viale Trieste 144. A fare gli onori di casa è stato il dg dell’Ulss 4 Veneto orientale, Mauro Filippi, con la direttrice del dipartimento di salute mentale Anna Urbani e la presidente della cooperativa “Insieme si può”, Raffaella Da Ros. Erano presenti anche i sindaci del territorio, oltre all'assessore regionale alla sanità, Manuela Lanzarin.

Le due comunità sono comprese in una struttura la cui gestione è affidata alla stessa cooperativa “Insieme si può”, da tempo impegnata in collaborazioni con l’azienda sanitaria, che ha acquistato e ristrutturato le sedi. Ciascuna ha la propria specializzazione: una, da 10 posti letto, si concentra sul trattamento continuativo ad alta intensità; l’altra, da 8, è dedicata all'intensità di trattamento intermedio, successivo al ricovero ospedaliero o ad ospitalità con livello superiore. Entrambe sono dotate di comfort e servizi: soggiorno, sala da pranzo, cucina, lavanderia, bagni, ambulatorio, locale per il personale, magazzino; per le attività esterne un ampio giardino e parcheggio auto privato.

Lanzarin si dice soddisfatta per un'operazione che «dà concretezza alla programmazione regionale in materia di salute mentale, con sempre più adeguati servizi assistenziali. Il nostro obiettivo è fare in modo che ogni disagio trovi un percorso di presa in carico, completo ed esaustivo, che sia la giusta risposta di cura e riabilitazione fino al reinserimento comunitario, sociale e lavorativo. Le strutture inaugurate in questa mattinata per la loro destinazione e funzione sociosanitaria sono un tassello importantissimo di questo modello».

Con le nuove strutture, infatti, si amplia l’offerta di residenzialità nell’area della salute mentale. «Queste comunità - ha osservato il dg Filippi - presentano un modello organizzativo di tipo “familiare”. Al loro interno ciascun utente trova un suo spazio e un suo ruolo, giorno dopo giorno può sperimentare i propri limiti e la propria autonomia, la responsabilità verso sé stesso e verso gli altri. La continua interazione tra l’equipe di lavoro e l’utente costituisce lo strumento terapeutico di base, il tutto sempre in rete con la famiglia e le altre risorse del territorio».

L'operazione è descritta da Raffaella Da Ros: «Abbiamo acquistato, ristrutturato e messo a disposizione la struttura per la realizzazione di un progetto che costituisce un esempio di sinergia e collaborazione tra pubblico e privato. Arrivare all’accreditamento e quindi all’apertura di queste due comunità è stato un percorso tanto importante quanto impegnativo per il nostro ente, che ha da poco compiuto quarant’anni e ha maturato una trentennale esperienza nell’ambito della salute mentale. Queste due Ctrp accoglieranno complessivamente 18 persone, già la prossima settimana saremo al completo. A seguire gli utenti sarà una nostra équipe di 25 professionisti, composta da coordinatrice, gruppo di educatori, psicologo-psicoterapeuta, psichiatra, assistente sociale, nove operatori sociosanitari e tre infermieri. Imprescindibile, per la buona riuscita di questo progetto assistenziale, sarà l’interfaccia costante con i referenti medici e clinici del centro di salute mentale dell’Ulss 4 di Portogruaro, con cui collaboriamo da oltre un decennio».

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