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Riapre al pubblico il secondo piano del Museo Mariano Fortuny y Madrazo

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro: «La Fondazione Muve è in piena salute, affronteremo con ottimismo i prossimi anni»

È stato definito il Leonardo Da Vinci dell’età moderna per la sua capacità di creare e inventare, arricchendo con la sua tecnica e capacità di sperimentazione una molteplicità di ambiti artistici: dall’incisione alla fotografia, dall’illuminotecnica alla stampa su tessuto. Dopo la riapertura al pubblico, nel mese di marzo, di una parte del museo Fortuny, da domani mattina sarà possibile visitare anche il secondo piano di palazzo Pesaro degli Orfei, che fu abitazione e atelier di Mariano Fortuny y Madrazo: artista eclettico e poliedrico, nato a Granada nel 1841, che fece di Venezia la sua città di adozione. Alla sua morte fu la compagna di vita Henriette Negrin, moglie e partner creativa di Fortuny, a donare il Palazzo e tutto il suo contenuto al Comune di Venezia ‘per essere utilizzato perpetuamente come centro di cultura in rapporto con l’arte’.

L’inaugurazione del nuovo allestimento, ideato dal maestro Pier Luigi Pizzi con Gabriella Belli e Chiara Squarcina, si è svolta questa mattina. Per la prima volta nella storia la Fondazione Musei civici di Venezia ha deciso di presentare al pubblico internazionale oggetti che erano conservati nei depositi: volumi straordinari di arte, scienza, tecnica, chimica, ottica, fisica, ingegneria che compongono la biblioteca privata dell’artista; più di 150 album fotografici rilegati con le stoffe Fortuny che contengono le fotografie collezionate, divise per soggetto e che hanno costituito le fonti di ispirazione di Fortuny; le incisioni e i torchi utilizzati per la loro realizzazione. Il cuore pulsante del palazzo, perché restituisce il background estetico e culturale di Mariano Fortuny. «Il Comune ha investito numerose risorse per consentire la ristrutturazione delle sedi dei suoi musei civici, per il ripristino dei danni causati dall’acqua alta del 2019 e per la sicurezza - ha commentato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro -. La Fondazione è in piena salute, una condizione che ci farà affrontare con ottimismo i prossimi anni. Apprezzo molto l’attività educativa che si sta svolgendo con i bambini. Lo stesso spirito con cui facciamo conoscere la musica portando i maestri del teatro La Fenice nelle scuole. I musei non sono soltanto un luogo statico che racconta la storia in maniera passiva; ci consentono di apprendere ed imparare per progettare il futuro, ricostruendo un legame con la Venezia antica che tutto il mondo viene a vedere».

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