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"Ricordi?", il nuovo album del cantautore Alessandro Ragazzo dalle sonorità ricercate

L'Ep, composto da cinque canzoni scritte dal cantautore di Marghera, indaga l'importanza della memoria

A mezzanotte uscirà su tutte le piattaforme di streaming Ricordi?, il primo Ep composto completamente in italiano del cantautore Alessandro Ragazzo. Cinque brani che, come da titolo, trattano il tema dei ricordi, della memoria: «È un disco che parla di cose passate - spiega Alessandro - il ricordo è una dimensione alla quale sono molto legato e che mi affascina da sempre».

«I ricordi non sono incisi sulla pietra ma sono scritti sulla sabbia»

Il disco, scritto negli ultimi due anni, è stato prodotto da Nularse, Alberto De Lazzari e Francesco Inverno presso il Black Deer Studio di Preganziol. Un lavoro fraterno, come lo definisce lo stesso Alessandro, frutto di una amicizia di lunga data tra i tre: «Ci siamo chiusi in studio da settembre a dicembre 2019 e abbiamo arrangiato, prodotto e registrato tutti i pezzi. Volevamo restituire all’ascoltatore un’idea di vera e propria band, dare quindi l’impressione che il disco fosse nato interamente nella dimensione di una sala prove».

Mixato e masterizzato da Mattia Panzarini, l’album vede la collaborazione anche di Ciccio Socal per la registrazione dei clarinetti, e di Manuele Maestri ai bassi.

Domani, mixato e masterizzato da Stefano Giungato, sarà il primo singolo estratto dall’Ep, di cui uscirà anche un videoclip. È la storia della fine di una relazione, della quale il protagonista auspica però il ritorno. Dal ritmo serrato, il tema dei ricordi è preponderante: «Saremo io e te circondati dalle nuvole / Come le rose annegheremo nei ricordi / E non importa non importa non importa non importa / Non importa non importa se siamo soli».  

Se ti chiedo è forse il brano più ermetico, dovuto probabilmente anche al significato che si apre a molteplici interpretazioni differenti. Parla di un rapporto tra due persone che non rientra nei canoni standard. Una relazione indefinibile che vive di emozioni e di suggestioni e che, per questo, non può essere relegata ad alcuna etichetta o categoria: «E ti ricordi che i ricordi fanno sempre più male / Per soffrire ho anche smesso di fumare».

Si può crescere, invecchiare, seguire strade diverse, perdersi e ritrovarsi ma, in fondo, restare sempre uguali e fedeli a se stessi nel brano Quelli di sempre, scritto insieme a Eros Pancrazi e Leopoldo Vendramin: «E ce la farai / A farti scegliere ancora / E non scegliere mai  / Ce la farai / E riproverai riproverai a dire che tu / Tu ce la farai / Se tu rimani / Quella di sempre».

Perù è il brano più scanzonato del disco, dal ritmo incalzante. È un pezzo d’amore che tratta la difficoltà dei giovani ad allacciare tra loro relazioni convenzionali: «Ehi ciao volevo dirti che non ti amo più / Anche se poi ti penso anche in Perù / È che siamo stati troppo tempo insieme / E se non ci sei te è come stare senza un rene».

L’Ep si chiude con Mi sudano gli occhi, il brano forse più sentito dal cantautore, nel quale riversa tutto il proprio sentimento verso Marghera, la città in è nato e cresciuto. Un sentimento che si compone di emozioni contrastanti: «Ci sono molte cose di Marghera che non sopporto ma, inevitabilmente, ne sento enormemente la mancanza quando mi allontano». Proprio l’infanzia e l’adolescenza ormai conclusa di Alessandro sono i temi principali del brano: il ricordo di tempi finiti, la malinconia di un’età ormai passata trascorsa nella periferia veneziana. «Te le ricordi le serate a Marghera / Con il fumo di una ciminiera a farci compagnia / E quell’odore non è mai andato via / Non ci interessava il male o il bene / In bicicletta tra lampioni e lucciole / Il cielo grigio e le fabbriche e i pomeriggi a bere». 

Ricordi? è un album complesso, eterogeneo, stratificato. In esso Alessandro riversa la sua esperienza di vita, le sue storie passate. Guarda al passato con malinconia e tenerezza ma senza disdegnare di volgere uno sguardo speranzoso verso il futuro. Le sonorità sono ricercate e si notano costantemente le influenze di musicisti storici: «Con questo disco volevamo riallacciarci a un’idea di musica molto suonata, dalle atmosfere sempre diverse. Ci siamo ispirati ai Beatles, ai Velvet Underground e ad altri gruppi simili. Volevamo rendere molto importanti gli arrangiamenti, la parte strumentale, ma allo stesso tempo portare queste sonorità nel presente, ai giorni nostri» conclude Alessandro.

Alessandro Ragazzo

Classe 1994, Alessandro nasce e cresce a Marghera, coltivando la propria passione per la musica sin da giovanissimo. A 20 anni inizia a scrivere canzoni e si laurea in chitarra jazz al Conservatorio di Venezia. Comincia a farsi conoscere dal pubblico grazie alla diffusione di tre Ep in inglese. Recentemente ha pubblicato tre singoli in italiano: Cado giù, Ehi tu e Frontale

La lavorazione a questo nuovo Ep è stata a lungo procrastinata a causa dell’emergenza sanitaria: «Non ho vissuto bene il periodo della quarantena - spiega Alessandro - la mancanza di libertà, per me che trascorro gran parte delle mie giornate all’aperto, in contatto con le persone, è stata molto pesante. Non sono riuscito a scrivere perché non avevo alcun impulso esterno che mi spingesse a farlo. Ora potrò ricominciare».

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