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Martedì, 30 Aprile 2024
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Sciopero di energia, gas e settore ambiente

Il 30 giugno contro l'articolo 177 del codice degli appalti. Previsto l’obbligo di esternalizzare almeno l’80% delle attività in concessione con importo superiore ai 150.000 euro. Presidi in Veneto e a Venezia dei sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl, Flaei Cisl, Uiltec Uil, Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Veritas: «Non garantiti i servizi»

Mercoledì 30 giugno è sciopero dei settori dell’energia elettrica, gas e igiene ambientale. I sindacati regionali Filctem Cgil, Femca Cisl, Flaei Cisl, Uiltec Uil, Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno organizzato presidi dalle 9.30 alle 12 in tutti i capoluoghi regionali: a Venezia sarà in campo San Maurizio con la conferenza alle 11.30.

Con l’obbligo di esternalizzare almeno l’80% delle attività in concessione con importo superiore ai 150.000 euro sono a rischio la qualità di servizi pubblici fondamentali e tra i 10.000 e i 20.000 posti di lavoro solo in Veneto, spiegano le segreterie delle oirganizzazioni. L'articolo 177 del codice degli appalti richiede l’esternalizzazione anche qualora l’attività dovesse essere svolta da personale proprio di impresa. Secondo le sigle, «questo provvedimento provocherà nel breve e medio termine la demolizione del sistema dei servizi pubblici essenziali. 

I sindacati esprimono perplessità per questo articolo che riguarda i concessionari di forniture e di servizi pubblici. Il legislatore ha già previsto per queste imprese un sistema regolatorio garantito dalle Autorità indipendenti, che hanno il mandato di tutelare gli utenti da pratiche monopolistiche, imponendo la qualità minima dei servizi erogati. «Appaiono molto chiari i rischi di questa scelta. L’esternalizzazione forzata delle attività consegna i sistemi dei servizi a mercati esterni e arreca danno ai lavoratori, alle aziende, ai cittadini e al programma di sviluppo infrastrutturale delle reti elettriche e del gas, specie per quella parte riguardante lo sviluppo degli impianti di generazione rinnovabile - continuano - a fronte del giudizio di illegittimità costituzionale già sollevato dal Consiglio di Stato sulla questione». E c'è il rischio della rincorsa ad appalti al massimo ribasso, spiegano, con dumping contrattuale e sociale anche per quanto riguarda il lavoro. I sindacati chiedono che e il governo intervenga per correggere la norma per ristabilire gli equilibri necessari al conseguimento degli investimenti e alla tutela delle professionalità dalle lavoratrici e dai lavoratori. Quel giorno, precisa Veritas, partecipata del Comune di Venezia, potrebbero non essere assicurati alcuni servizi.

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