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Vigili del fuoco, stato di agitazione. Fns Cisl Venezia: «Gravi carenze di organico»

In tutto il Paese la situazione, secondo le sigle sindacali, sarebbe grave. Anche nel Veneziano, con criticità relative a mezzi, personale e caserme

Sono in stato di agitazione i vigili del fuoco di tutta Italia, anche in provincia di Venezia. Nei giorni scorsi, Fns Cisl e le altre organizzazioni sindacali nazionali hanno denunciato la complicata situazione in cui versa il corpo nazionale, che sta determinando delle ricadute sul dispositivo di soccorso tecnico urgente.

Carenza di personale, mezzi fermi e caserme

In provincia di Venezia, la situazione è definita grave dalle sigle sindacali: «Non possiamo che essere favorevoli allo stato di agitazione – spiega il segretario di Fns Cisl Venezia, Lorenzo Zanon – perché qui continuiamo ad avere i mezzi terrestri e acquei fuori servizio. Non solo, le due autopompe lagunari consegnate nel 2021, ora sono fuori garanzia: in pratica, le eventuali riparazioni sono a carico del comando». Zanon denuncia anche una situazione in terraferma tutt’altro che rosea. «La carenza di personale è molto sentita – continua il segretario di Fns Cisl Venezia –, con il passare dei mesi sarà sempre peggio per via dei pensionamenti. Per questo, non solo sarebbe necessario partire con delle nuove assunzioni ma prevedere un altro concorso per allievi vigili permanenti: quello attuale, da 300 posti, non sanerà la mancanza di addetti». Zanon si concentra anche sullo “stato di salute” delle caserme. «Quella di Mestre – prosegue – ha ormai trent’anni e li dimostra tutti, mentre ci sono altre sedi costruite addirittura nei primi anni Sessanta, come Chioggia, Mira, San Donà di Piave, Portogruaro. Serve investire anche sugli edifici».

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