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Turismo, Zaia: «In Veneto stiamo facendo meglio del 2019»

Le località balneari reggono la concorrenza estera, sostiene il governatore, anche se probabilmente i livelli del 2022 per ora sono irraggiungibili

«I costi sono aumentati, c'è l'inflazione, è innegabile», e questo incide sui risultati del turismo delle coste venete. Ma nel complesso, «secondo me stiamo facendo meglio del 2019, che considero l'anno di riferimento»: a dirlo è il presidente della Regione, Luca Zaia, che nel corso del punto stampa del 16 agosto ha tracciato una stima dell'andamento del turismo nella stagione estiva in corso. Per il governatore, il 2022 è stato un anno straordinario e non ripetibile, caratterizzato da «una congiuntura astrale positiva: i tassi tenevano bene, l'inflazione ancora non mordeva e c'è stato un contingente di turisti che ha fatto una scelta domestica di rimanere in Italia. Tanto è vero che il 2022 forse ha il palmarès del più bell'anno della storia».

«Ovvio che è giusto non accontentarsi mai - aggiunge Zaia - ma non possiamo neanche riempire i giornali di polemiche tutti i giorni. Finisce che qualcuno si convince che qua tutto costa caro». Quindi «attendiamo di vedere il dato finale. Io direi che nel complesso questa è un'industria che tira, funziona, in un mercato sempre più globale. I nostri operatori sono eccezionali», considerato che oggi c'è una competizione che un tempo non esisteva. «Trent'anni fa - dice il presidente - non era possibile prendere un volo per andare in vacanza spendendo 30 euro, oggi sì». Quindi «c'è una ridistribuzione continua dei flussi», ma nel frattempo «abbiamo località che hanno saputo rinnovarsi, come Jesolo, Bibione, Caorle, che hanno targettizzato il loro turismo». Il Veneto «è ancora in prima fila», nonostante la concorrenza di mercati esteri come Croazia e Albania. Paesi che magari «fanno l'exploit», dice Zaia, «ma poi devi adeguarti ai target internazionali: devi cominciare a dare servizi, ad avere ranking elevato per gli hotel. Quindi pian piano anche l'Istria, che costava nulla 30 anni fa, oggi costa anche più di molte altre località. Per cui io non vedo tutto questo pericolo».

Il quadro è confermato dall'assessore regionale al bilancio, Francesco Calzavara: «Veniamo dalla stagione 2022, che era "dopata". Quest'anno è una stagione buona come quella del 2019», anche se «la cosa più interessante sarebbe non contare più le presenze ma i fatturati». Da considerare, inoltre, che «rispetto al 2019 teniamo questi numeri senza il mercato russo».

Il presidente Zaia, presentando il bilancio di previsione 2024-2026, ha parlato anche dell'economia veneta nel suo complesso: «Ci rendiamo conto che l'inflazione pesa, ma speriamo di tornare a un'economia performante - ha detto -. Le nostre previsioni di Pil sono ancora positive. L'anno scorso abbiamo chiuso con un +4,3%, meglio delle previsioni. Un fattore limitante è quello degli occupati: si fa fatica a trovare forza lavoro».

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