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Il Veneto sarà per quattro giorni capitale della medicina moderna

Si terrà a Padova dal 20 al 23 marzo la prima edizione del World Health Forum Veneto. Cento "big" da tutto il mondo racconteranno le sfide della sanità del futuro

Oltre 100 speaker riuniti a Padova per confrontarsi sul futuro della sanità e le nuove tecnologie, a partire dall’intelligenza artificiale e i big data, fino alla connessione tra medicina ed esplorazione spaziale, ma senza dimenticare la profonda radice umanistica dell’ars medicina, che sarà narrata attraverso un’opera teatrale. Sono i protagonisti del "World Health Forum Veneto", l’evento in programma da mercoledì 20 a sabato 23 marzo a Padova, tra il Salone del Palazzo della Ragione e gli spazi del Centro Congressi.

World Health Forum Veneto

L'evento è promosso da Regione del Veneto, Comune di Padova, Università degli Studi di Padova, Camera di Commercio di Padova, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Motore Sanità, Vimm (Veneto Institute of Molecular Medicine), Venicepromex e Veneto Innovazione.

«Il Veneto è, da sempre, riferimento globale per la medicina ma anche per un concetto più ampio di salute - commenta il presidente del Veneto, Luca Zaia -. Dalla Serenissima - con il primo "sistema sanitario" pubblico sperimentato all’Arsenale e con una grande attenzione a quarantena e tutela dalle infezioni negli scambi internazionali - ai successi recenti della chirurgia e della ricerca medica. Vogliamo creare un appuntamento che sappia raccontare tutto questo, ma proiettati al futuro. Un laboratorio fervente di confronto e idee sul meglio della medicina globale».

Spiega il primo cittadino patavino, Sergio Giordani: «Il World Health Forum Veneto conferma la centralità della sanità veneta e di quella padovana in particolare, a livello nazionale e internazionale. Con questo forum vogliamo assumere un ruolo centrale nel dibattito internazionale sul futuro della medicina e della salute in senso più ampio, ricordando anche che l’appuntamento non sarà solo occasione di confronto e dibattito a livello scientifico ma anche un’opportunità per le numerose aziende che nel nostro territorio operano nel campo biomedicale. Voglio sottolineare, infine, la fondamentale collaborazione tra istituzioni ed enti, che ha reso possibile l’organizzazione di questo incontro di livello internazionale».

Cambridge University e King’s College (Regno Unito), Harvard Medical School (Usa), Max Planck Institute for Security and Privacy (Germania) sono solo alcuni degli atenei e centri di ricerca da cui provengono i numerosi ospiti internazionali. Accanto a loro, gli esponenti dell’industria e i decisori politici, in un evento che non si rivolge solo a specialisti, studenti e addetti ai lavori, ma vuole allargare la discussione a un pubblico ampio e trasversale.

Iscrizioni e programma

Le iscrizioni alle quattro giornate di evento, gratuite, sono aperte sul sito web: https://www.worldhealthforum.it. Il World Health Forum ha inoltre aperto i suoi nuovi canali social, in modo da moltiplicare il messaggio raggiungendo un pubblico variegato formato anche dai più giovani.

Il mercato dell’intelligenza artificiale applicata all’ambito sanitario è valutato in 20,9 miliardi di dollari nel 2024, ed è previsto che cresca del 48% all’anno toccando un valore di 148,4 miliardi di dollari nel 2029 (fonte: Markets and Markets, 2024). Proprio l'IA sarà al centro della giornata inaugurale, mercoledì 20 marzo al Palazzo della Ragione.

Le giornate del 21 e 22, al Centro Congressi, offrono un denso programma a cura dell’Università di Padova. Si spazierà dall’applicazione di strumenti di intelligenza artificiale nella prevenzione e nella medicina predittiva, al loro uso nella genomica, fino agli aspetti legati alla pratica clinica. Nel corso del Forum saranno esplorate anche le sfaccettature etiche dell'IA, con uno sguardo aggiornato al tema di grande attualità della regolazione di questi strumenti, della loro affidabilità e trasparenza.

La mattina di sabato 23 marzo, sempre al Centro Congressi, si svolgeranno tre sessioni in parallelo. Nella sala della Regione del Veneto, un focus sarà dedicato alla sanità digitale e al grande tema della cybersecurity, con approfondimenti sulle reti quantistiche a prova di hacker, che già vengono sperimentate in Veneto. Un "sistema globale" in cui la salute umana è interconnessa con quella ambientale, animale e sociale, oltre che da considerare a livello planetario, come la pandemia da Covid-19 ha messo in luce: sono tutte dimensioni toccate in un altro dei panel previsti al Centro Congressi.

Dalla Terra allo spazio: c’è anche questo nel programma del primo World Health Forum Veneto, perché proprio l’esplorazione spaziale è un nuovo campo di sperimentazione delle scienze mediche, le cui scoperte poi possono andare a vantaggio degli abitanti del nostro pianeta. La sanità è anche un settore industriale, con profonde ricadute politiche ed economiche: gli esponenti di aziende farmaceutiche di primo piano dialogheranno con quelli del settore informatico, con tecnici ed esponenti politici. È questo il focus della sessione a cura di Motore Sanità.

Nella sala Vimm, spazio anche alle frontiere della ricerca scientifica e alle startup farmaceutiche, con le loro "avventure" raccontate in prima persona dai protagonisti. A chiudere il World Health Forum Veneto, nel pomeriggio di sabato al Centro Congressi, uno spettacolo a cura del Teatro Stabile del Veneto, che metterà in scena brani della storia della letteratura che raccontano la medicina e il "respiro dell’uomo", accompagnati da musiche interpretate dal vivo.

Le eccellenze della sanità veneta

Il World Health Forum Veneto si innesta nella tradizione di eccellenza nel campo della medicina che da secoli caratterizza Padova e il suo Ateneo. Una città che secondo lo storico delle Scienze Herbert Butterfield può essere considerata "la sede della rivoluzione scientifica". Basti ricordare due primati mondiali: il primo ospedale urbano della storia, quello di San Francesco, e il primo teatro anatomico permanente, completato nel 1595, al termine di un secolo aureo per gli studi anatomici, quando a Padova insegnarono maestri come Vesalio, Gabriele Falloppio e Girolamo Fabrici d’Acquapendente.

Nel 1985 il cardiochirurgo e professore universitario ​​Vincenzo Maria Gallucci proprio a Padova eseguì il primo trapianto di cuore in Italia. Oggi l'ospedale di Padova si conferma polo di eccellenza per i trapianti di organi, che nel 2023 hanno visto una crescita rispetto al 2022 (+24,5%). Quello di Padova è il primo ospedale a livello nazionale per il trapianto di polmone, il secondo per rene e pancreas, il terzo per il cuore, il quinto per il fegato.

In un contesto in rapida evoluzione il Veneto punta a candidarsi come un territorio all’avanguardia, grazie alle eccellenze che lo caratterizzano in ambito sanitario. A testimonianza di ciò, le stime che riguardano l’aumento delle prestazioni ambulatoriali complesse, cresciute del 15% rispetto al 2019: su 488.976 interventi chirurgici effettuati nel corso del 2023 (+4% rispetto al 2022), 109.003 sono state prestazioni ambulatoriali complesse. Nella regione cresce anche il numero dei professionisti nella sanità: nel quinquennio 2019-2023 si è registrato un aumento di oltre 4.000 unità fra personale tecnico sanitario, infermieristico, Oss e dirigenza, con oltre 3.800 assunzioni portate a termine solo nel 2023.

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