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Martedì, 30 Aprile 2024
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Zianigo di Mirano, confermata la tutela del contesto di Villa Bianchini

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeneziaToday

Nel giorno 17 marzo il TAR per il Veneto ha pubblicato la sentenza del 26/01/2023. Si è espresso in merito al ricorso di Italia Nostra contro il Comune di Mirano riguardo la delibera di Giunta Comunale di Mirano n. 201 del 23/11/2021 e ogni altro atto presupposto e/o connesso e/o conseguente.

L’associazione, sostenuta anche da comitati e altre associazioni locali, contestava la costruzione di spogliatoi a servizio del campo di calcio del Parco Primo Maggio di Zianigo su area inedificabile (il parcheggio). Italia Nostra aveva messo in luce da diversi anni come il parcheggio non fosse un’area idonea per l’edificazione costituendo una “pertinenza scoperta da tutelare” collocata all’interno di un contesto di pregio, quale quello di Villa Bianchini e del suo parco storico. Inoltre, aveva evidenziato come non erano state rispettate le procedure amministrative per procedere alla regolare realizzazione di questo immobile.

Dalla pubblicazione della sentenza del TAR del Veneto, i quotidiani hanno riportato dichiarazioni riassumibili sommariamente in “vittoria” e “sconfitta”, alludendo anche a presunti festeggiamenti per il risultato ottenuto. Come membri del Comitato per la Difesa del Verde Pubblico, ci dissociamo da questa narrazione: abituale forse nei contesti di competizione politica, ma non nel nostro di cittadini a servizio dei cittadini.

Riteniamo che la sentenza tolga di mezzo un progetto che avrebbe danneggiato irrimediabilmente il territorio per tutte le ragioni che abbiamo spiegato in questi anni, e certamente ci sentiamo sollevati. Tuttavia riteniamo ci sia poco da festeggiare se, nonostante l’attivismo di un nutrito gruppo di cittadini, di alcune associazioni locali, di una mobilitazione politica trasversale degli allora consiglieri comunali contro questo progetto, l’unico mezzo per costringere il Comune al rispetto delle norme è stato quello di ricorrere al tribunale.

Ricordiamo che Il 13 Maggio 2021 è stata depositata una prima petizione popolare contenente 650 firme in opposizione al medesimo progetto. Petizione che è stata valutata “irretrattabile e inammissibile”. Nella lettera di risposta dell’allora Sindaca leggiamo che la petizione contrastava con il suo programma elettorale e con le sue linee programmatiche e che il progetto aveva ricevuto l’approvazione della Soprintendenza Archologia, delle Belle Arti e paesaggio per l'Area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso.

Quanto accaduto ci porta alle seguenti riflessioni: - il progetto è stato portato avanti in sordina; è stato esposto alla cittadinanza solo in seguito alle prime contestazioni; - l’allora Amministrazione comunale non ha tenuto conto dell’espressione popolare nonché del giudizio tecnico di un’associazione autorevole come Italia Nostra, tantomeno dei rilievi tecnici evidenziati in più sedi dai consiglieri comunali; - il Comune dovrebbe garantire il rispetto delle norme e tutelare il proprio patrimonio in quanto patrimonio della collettività, ma in questo caso sono stati i cittadini a doversi preoccupare di questi aspetti; - davanti alle necessità della società sportiva dello Zianigo, associazione storica del territorio, l’allora Amministrazione Comunale ha risposto con un progetto sommario e improvvisato che non teneva conto della peculiarità del contesto scelto e delle esigenze della società sportiva; - l’allora Amministrazione Comunale aveva deliberato di edificare in un luogo che essa aveva reso inedificabile approvando precedentemente il PAT che ampliava la zona di tutela; - l’assenza di confronto con la popolazione in fase progettuale da parte dell’allora Amministrazione Comunale ha creato fratture all’interno della comunità di Zianigo; - qualcuno dovrà rispondere del denaro pubblico investito in questo progetto su un’area inedificabile.

Ci auguriamo che quanto accaduto spinga l’attuale e le future Amministrazioni comunali a condividere con la cittadinanza le decisioni riguardo a futuri progetti di forte impatto sul territorio. Nel frattempo attendiamo che gli organi politici del Comune di Mirano garantiscano la partecipazione popolare prevista nello Statuto Comunale e normata dallo specifico regolamento vigente, gestendo entro i termini l’iter previsto per la petizione popolare alla Presidenza del Consiglio Comunale protocollata il 9 novembre 2022 riguardante il Parco Primo Maggio di Zianigo.

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