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Cronaca San Donà di Piave

Abuso d’ufficio e falso ideologico, prosciolta Francesca Zaccariotto

Per l'ex presidente della Provincia il giudice ha dichiarato il non luogo a procedere: prosciolti insieme a lei anche Luciano Maritan, nipote del boss della Mala, e una dirigente del Comune di San Donà

Francesca Zaccariotto è stata prosciolta dall’accusa di concorso in abuso d’ufficio e falso ideologico.

LA DECISIONE. L’ex sindaco di San Donà di Piave ed ex presidente della Provincia di Venezia era stata accusata, all’epoca in cui era primo cittadino della cittadina veneziana, di aver assunto come guardiaparchi il pluripregiudicato Luciano Maritan, nipote dell'ex boss della Mala Silvano, dopo aver fatto pressioni alla dirigente del Comune sandonatese che ha materialmente firmato il contratto.

Il gup Massimo Vicinanza alla fine, dopo un lungo interrogatorio, ha deciso per il non luogo a procedere. Nessun processo. Insieme a lei prosciolti anche lo stesso Maritan e la stessa dirigente comunale. Al momento della sentenza l'ex titolare di Ca' Corner è scoppiata in lacrime, testimoniando tutta la sofferenza che ha patito in questi mesi.

Ad avviare gli accertamenti delle forze della magistratura un progetto di recupero sociale del Comune di San Donà. Maritan era stato inserito con contratto a progetto di 500 ore per cinquemila euro per lavorare in un parco cittadino con lo scopo, tra l'altro, di garantire la sicurezza. A mettere sotto indagine la Zaccariotto sarebbe stato il fatto che l'uomo nel 2012 era stato inserito nel progetto scavalcando una ventina di persone nella graduatoria per il posto di lavoro. Durante il periodo in cui era occupato avrebbe proseguito nella sua attività di trafficante di droga.

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